L’Analisi – La scintilla di Insigne che riaccende la speranza

E’ servita la giocata del Campione al Napoli per indirizzare la gara di Champions con lo Shaktar. Un lampo nel San Paolo semi vuoto. Una prodezza per pochi intimi che regala la speranza per il passaggio del turno.

E’ tutto nelle mani di Guardiola. Insigne consegna il fardello al tecnico spagnolo del Manchester city che adesso ha il dovere morale di trasformare le belle parole verso Sarri e il Napoli, in fatti. Una vittoria degli inglesi in Ucraina con la contemporanea vittoria degli azzurri a Rotterdam, aprirebbero a Insigne e compagni le porte per gli ottavi di finale della Champions per il secondo anno consecutivo. Ieri il Napoli ha dimostrato, con un secondo tempo da grande squadra, di meritare il palcoscenico della Champions e che la gara di andata contro lo Shaktar era stata un reale incidente di percorso. Ancora oggi le scorie di quella trasferta non sono state assorbite, in quanto potrebbero davvero esere fatali per la non qualificazione in un girone che molti consideravano alla portata ma che il calendario ha reso più complicato del previsto.

Fonseca, tecnico dello Shaktar, pensava di avere la qualificazione in pugno, soprattutto dopo un primo tempo in cui gli azzurri sono apparsi leggermente sotto tono. I numerosi cambi a centrocampo hanno forse creato più problemi del previsto alla manovra dei giocatori di Sarri. La ripresa invece è stata una vera sinfonia azzurra non solo per la splendida rete di Lorenzo Insigne, che ha fatto spellare le mani ai pochi spettatori presenti allo stadio e anche a quelli che ne caldeggiavano l’impiego in Nazionale nel momento topico della qualificazione ai Mondiali. Zielinski e Mertens hanno completato l’opera siglando le due reti della sicurezza nei minuti finali ed evitando l’ennesimo patema già vissuto nei minuti di recupero con il Milan. Sarri è andato oltre il suo credo tattico ad un certo punto della gara, schierando tutti i suoi centrocampisti e chiudendo nella loro morsa i fantasisti brasiliani dello Shaktar. Finalmente si è visto Rog in campo con la sua qialità non solo nel difendere ma anche nell’offendere, visto che per poco il giovane croato non ha trovato la rete personale. Gli ingressi proprio di Rog e anche di Allan, con lo spostamento di Zielinski nella zona di sinistra a lui più consona hanno bloccato la dinamicità degli ucraini e spalancato le porte della vittoria agli azzurri. Peccato che, come da un po’ di tempo a questa parte, per ritrovare il pallino del gioco nella zona sinistra, il Napoli debba privarsi di Marek Hamsik, apparso ancora una volta poco reattivo. Non ci vogliamo agganciare al treno delle critiche verso il capitano azzurro ma speriamo che con il passare delle settimane, si tolga di dosso il fardello del “gol a tutti i costi” che a nostro avviso lo sta penalizzando più del dovuto. Il suo modo di giocare è cambiato rispetto a qualche tempo fa a beneficio del resto della squadra. Forse lo vedremo di meno in area avversaria, ma di più in copertura vista la minore dinamicità rispetto ad un Allan o Zielinski che riescono sui lati della loro mediana preferita a poter fare bene entrambe le fasi di gioco.

Il grosso neo di ieri è stato certamente il pubblico. Protagonista assente della serata. Onore a coloro che erano presenti ieri al San Paolo e che hanno sostenuto la squadra per tutta la partita. L’impressione è stata quasi che ci fosse poca fiducia e che quasi inconsciamente il Napoli e i napoletani avessero scelto già di lasciare il palcoscenico della Champions e di concentrarsi solo sul Campionato. Ma così non è e questo deve essere nella mente di tutti se si vuole crescere come squadra, società e tifoseria. Tutti gli obiettivi vanno perseguiti e solo il campo e non la testa dei giocatori devono essere depositari delle scelte e dei risultati di una stagione. Le cose a tavolino non possono essere decise altrimenti si rischia di fallire prima di aver cominciato.

Solo adesso, dopo questa bella vittoria, la testa degli azzurri può ritornare al Campionato. La gara di Udine sarà propedeutica al big match del primo dicembre contro la Juventus che potrà in qualche modo alterare gli equilibri in vetta. Dopo queste due gare si penserà a Rotterdam sapendo che non è tutto nelle mani del Napoli ma soprattutto nei piedi dei fenomeni di Pep Guardiola che siamo certi, faranno di tutto per far rispettare i pronostici e chiudere a punteggio pieno il girone anche per il proprio prestigio e per la storia del loro club.

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