Ricky Buscaglia, telecronista, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Ecco le sue dichiarazioni: “ Da Napoli-Fiorentina mi porto la manifestazione popolare del Maradona. Mancavo a Fuorigrotta da un po’, c’è un’area diversa dall’epoca di Spalletti: c’è un’empatia totale con il gruppo di Conte e con lo stesso allenatore. Si è creato un cerchio magico che fa pensare possibile l’impossibile. Il Napoli è cattivo sportivamente, è convinto e sul pezzo. Mai avevo visto una squadra così eloquente nell’ultimo mese. E poi mi ha colpito la chiacchierata che ha avuto Conte con i giornalisti, perché ha iniziato a martellare nuovamente i suoi giocatori: se il 2-1 gli sta stretto, significa che la sua squadra sta bene e che può chiedere qualcosa in più. “
” Sarà una corsa Scudetto da godersi con i popcorn. Atalanta-Inter sarà più decisiva per la Dea che per i meneghini. Solo una vittoria la terrebbe in corsa per lo Scudetto, ma mancano ancora dieci partite e sono tantissime. È di nuovo un campionato corpo a corpo e vedremo ancora qualche sorpasso e controsorpasso di qui fino alla fine. L’Atalanta vista ieri può fare 7-8 vittorie consecutive, Napoli e Inter non potranno più sbagliare nulla d’ora in poi. “
” Raspadori imprescindibile? Conte ha avuto parole splendide per lui, quando parla di meritocrazia parla proprio di Raspadori. Difficilmente vedremo un Napoli che tornerà al 4-3-3 Neres dal 1’, perché come fai a mettere in panchina questo Raspadori? Conte ha finalmente una varietà di scelta importante e torna ad avere un’arma che può spaccare la partita dalla panchina. Sarà questo poi Neres o Raspadori, andrà capito nelle prossime partite. Raspadori oggi è determinante per il Napoli, ma è un ragazzo troppo intelligente per fare storie in caso di ritorno in panchina. “
” Lukaku? Non è il Lukaku dell’Inter di Conte, non ha più 25-30 gol nelle gambe, ma resta uomo franchigia del Napoli. Ha generato 18 reti tra gol e assist, non ha un sostituto all’altezza in squadra. I suoi 10 gol hanno prodotto 10 vittorie e l’impronta è innegabile che la lasci. “