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Paolo Cannavaro: «Contro la Svizzera Berardi è stato esaltante, in allenamento lo chiamavamo Leo Messi»

Oggi l’ex difensore e capitano di Napoli e Sassuolo, Paolo Cannavaro, ha rilasciato un’intervista al Mattino sulla crescita di un piccolo club come il Sassuolo, ormai determinante anche per la Nazionale.

Sul modello Sassuolo: “C’è la cura dei giovani, lo stadio di proprietà, l’attenzione al fair play e non solo a quello finanziario. La famiglia Squinzi ha sempre voluto incarnare un’idea, un sistema applicabile e una scuola anche di vita. Non era facile lasciare Napoli dove ero quasi certo avrei chiuso la mia carriera ma divenne semplice farlo approdando al Sassuolo, una realtà che mi lasciò subito senza parole. Per organizzazione, stile, attenzione per tutto e tutti”.

Su Domenico Berardi: “Berardi è lì da anni, lo ricordo con me, un amico vero. Lo chiamavamo Leo Messi perché quello che faceva lui in allenamento l’ho visto fare davvero a pochi altri. L’ho visto contro la Svizzera, esaltante. Ogni estate pare che debba andar via ma quella del Sassuolo è una bottega cara”.

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