L’ex calciatore azzurro Michele Pazienza ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tmw Radio circa le situazioni del momento: “Meno male che il progetto è fallito, aveva un senso solamente economico. Per me è un periodo triste, se si è arrivati a tentare una soluzione del genere significa essere alla disperazione ed è un segnale negativissimo. Mi auguro si riparta con maggior coscienza e logica, oltre che senso del dovere nel proporre le cose. C’è senso e logica, ma per me che sono in Serie D oggi sarebbe troppo semplice dirlo. Sarebbe la soluzione ideale, ma non è semplice, rituffandomi sulla parte opposta, accettare certe dinamiche, anche economiche. Se si è cercata una nuova diga è perché il sistema calcio è quasi disperato. Qualcosa va fatto. Ci vuole confronto coi club di ciascuna categoria. Così cresci, capisci l’idea che ha la persona di fronte a te. Parlando della Superlega coi miei amici dicevo che un giocatore come me, che ha fatto una carriera in squadre medio-alte, non ci avrebbe mai potuto arrivare. Ho iniziato la mia carriera sognando di giocare in grandi stadi, come Liverpool o Barcellona, e sapere che a un altro bambino come sono stato io verrebbe preclusa, mi sembra una follia“.
Sui cambiamenti da fare nel calcio – “Anche da parte della UEFA. Ci sono situazioni in cui tentare qualcosa di diverso, e spero che questo della Superlega venga preso come un campanello d’allarme, così che chi guida il calcio faccia un lavoro coscienzioso, dando mano a chi ha spese esorbitanti da sostenere“.