Insigne: “L’ammutinamento un errore, Ancelotti non ci bacchettava. Io via da Napoli? Mai pensato!”

Il capitano del Napoli, Lorenzo Insigne, ha parlato oggi in esclusiva al Corriere della Sera. Nell’intervista, il numero 24 ha toccato temi importanti come il suo rapporto con la città, l’ammutinamento e il caso Ancelotti. Queste le sue parole:

Su Napoli: “Le aspettative sono molto alte, e il minimo errore lo paghi. A me non hanno mai fatto sconti, ma da un paio d’anni ho capito che devo migliorare anche fuori dal campo. E infatti va molto meglio”.

Sull’Atalanta: “Non è stata una prestazione all’altezza. Forse abbiamo pagato un po’ di stanchezza. Però mi lasci dire una cosa: 15 punti di distacco sono davvero troppi. Abbiamo giocato contro una squadra forte, ma non irresistibile. Peccato che la nostra qualità non è venuta fuori”.

Sull’inizio stagione e l’ammutinamento: “Resta l’amarezza per aver cominciato male la stagione, anche per quello che stiamo facendo adesso con Gattuso. L’ammutinamento non lo rifarei, è stato un errore. Ma adesso è inutile pensare a ciò che poteva essere. Abbiamo pagato per quest’errore e per fortuna ora ci siamo ripresi”.

Su Ancelotti: “Non sono nessuno per giudicare Ancelotti. Lui ha vinto ogni trofeo e lo ha fatto quasi ovunque. Il mister è abituato a grandi campioni, io gli dicevo sempre che noi abbiamo bisogno di essere sotto pressione. Anche bacchettati, se necessario”.

Su un possibile addio: “Mai. Giocare nella propria città è il sogno di chiunque. Poi, è ovvio: non dipende soltanto da me. Vediamo cosa dice De Laurentiis. Sono tranquillo, ho altri due anni di contratto. Non c’è un problema di questo tipo, se vuole sono qui. Tra noi c’è un confronto autentico e leale. Con qualche scontro, ma come è normale che sia”.

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