Calzona, l’ex vice di Sarri: “Triennio azzurro ricco di soddisfazioni, vi svelo qual era il segreto di quel Napoli! Sul momento attuale…”

Francesco Calzona, storico vice di Maurizio Sarri, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com. Queste le sue parole:

“Il percorso con Sarri ci ha portato ad altissimi livelli, ma ora sono pronto ad affrontare una nuova avventura da primo allenatore. Ho fatto tutte le categorie e di sicuro non ero un vice che si limitava a portare le casacche. Non mi faccio problemi di categoria, l’importante è lavorare con una società seria. Credo fortemente nel “Sarrismo”, mi piace fare un gioco propositivo. Bisogna organizzare la difesa in modo che resti alta e mentalizzare gli attaccanti, convincendoli che è un vantaggio iniziare a difendere già dal reparto offensivo”.

Sarri, soprattutto a Napoli, riuscì ad esprimere alla perfezione il suo calcio: “La cosa fondamentale è la disponibilità dei calciatori, bisogna fargli capire che è un vantaggio per tutti. I calciatori del Napoli dimostrarono grande disponibilità sin da subito, a partire da Higuain che, non a caso, in quella stagione con noi ha fatto il record di gol del calcio italiano. Ma anche Insigne, Hamsik, Mertens e altri capirono che questo tipo di calcio avrebbe portato grandi vantaggio anche a loro. Siamo riusciti a convincerli e i risultati si sono visti.

Il triennio azzurro è stato ricco di soddisfazioni sotto il piano del gioco è mancata la ciliegina che sarebbe stata rappresentata dallo scudetto. Jorginho non verticalizzava mai, oggi è tra i migliori nel suo ruolo. Anche Koulibaly aveva limiti tattici, è migliorato tantissimo e ora è un difensore di livello mondiale. Oggi il problema del Napoli non sono Koulibay o Goulam, credo sia un momento generale che Ancelotti saprà superare perchè è un grande allenatore”

Qual era il segreto di quel Napoli? Il gruppo, facevamo sempre delle cene. Ho continuato a sentire quasi tutti, anche chi non gioca più col Napoli. Quasi mai parliamo di calcio, anche perché non sarebbe giusto. Credo sia ingiusto ed eccessivo prendersela con i singoli calciatori, che magari si sono esposti come leader del gruppo. Si è parlato tanto di Allan e Insigne, sono legatissimo a loro perché sono dei bravissimi ragazzi, non mi sembra giusto scaricare le colpe su di loro“.

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