Sacchi: “Il Napoli è partito impaurito col PSG, poi Carlo ha svoltato il match nell’intervallo, ora possono fare grandi cose”

Arrigo Sacchi affida a La Gazzetta dello Sport il suo pensiero a proposito della prestazione del Napoli nel match col PSG: “Il limite maggiore di quasi tutte le squadre italiane consiste nel lavorare più per fermare gli avversari che per dare un’identità al proprio gioco. Forse non si è convinti della validità di ciò in cui si crede e che si crea, oppure è il complesso di inferiorità. Anche il Napoli, che da diversi anni produce un football ottimista con un considerevole senso dell’avventura, c’è cascato, giocando un primo tempo pieno di paura e di tatticismo che hanno inibito l’autostima e la creatività, e ha permesso agli avversari di tenere l’iniziativa”.

“Gli uomini di Ancelotti nel primo tempo non sono stati fedeli al loro stile di squadra coraggiosa e giustamente hanno subito gol. Gli azzurri avrebbero potuto fronteggiare con successo tanta qualità individuale unicamente con il collettivo, il pressing e una creatività organizzata. Carlo nell’intervallo ha stimolato i suoi ragazzi, ha chiesto il pressing sui tre difensori centrali per evitare una costruzione libera del gioco del Psg”.

“E così si è visto il vero Napoli: un blocco aggressivo, impavido e con tempi e idee di gioco importanti. I francesi sono stati travolti da un avversario che ha messo da parte le paure e si è mosso con velocità, sganciamenti continui, fluidità di manovra, un buon possesso, raddoppi e pressing che aggredivano i frastornati rivali. In 20 minuti gli azzurri hanno concluso una decina di volte e hanno finalmente pareggiato, entusiasmando i propri tifosi”.

“L’1-1 è stato strameritato, però deve far capire a tutti che questo gruppo potrà migliorare nei singoli e battere anche team composti da grandi campioni sfruttando la propria volontà, il lavoro, le idee e il gioco che li guida e li completa. In bocca al lupo”.

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