Un San Paolo da ristrutturare, ma anche la voglia di confermare Higuain e Benitez, i due fuoriclasse del Napoli. Aurelio De Laurentiis ha le idee chiare sul futuro. Lo stadio, ad esempio, è diventata una priorità. “Ho incontrato il sindaco de Magistris la scorsa settimana. Vogliamo procedere insieme, i lavori non possono essere rinviati ulteriormente – ha detto il presidente del club azzurro, a margine della presentazione del libro inchiesta “Monnezza di Stato. Le terre dei fuochi nell’Italia dei veleni” – non voglio fare brutte figure con l’Uefa. Mercoledì ci sarà una riunione tecnica per definire i punti programmatici: per aprire il cantiere il primo giugno è necessario procedere subito. Lavoriamo a braccetto e non mi tirerò indietro”.
Per Benitez, invece, si dovrà aspettare: “Ci incontreremo tra due o tre mesi per definire il futuro. Vorrei che restasse. Dipende tutto dal Liverpool, dove tra l’altro vive la sua famiglia. Ma se non dovesse essere così, potrebbe rimanere ancora. Lui ama il Napoli e mi farebbe un torto se poi andasse ad allenare un’altra squadra”. L’azzurro o i Reds, questo – dunque – il dubbio del tecnico spagnolo. “Con lui sono in piena sintonia – continua De Laurentiis – tra l’altro costruirò un Napoli fortissimo. Non ho alcuna intenzione di vendere Higuain.
Sappiamo di dover rinforzare difesa e centrocampo e faremo altre operazioni. Magari se non le concludiamo ora, lo faremo a giugno, ma abbiamo le idee chiarissime su come procedere. Tra l’altro riporterò a casa il giovane Sepe che è in prestito all’Empoli. I nostri portieri, comunque, sono forti. Mi criticavano tutti per la mancata conferma di Reina, ma sia Rafael che Andujar hanno dimostrato il loro valore. Devono avere solo fiducia.
Il ritorno di Lavezzi? Lo farei solo per la simpatia che provo nei suoi confronti, ma come sapete le minestre riscaldate non mi piacciono”.
Il Napoli, intanto, è impegnato nella lotta Champions: “Il secondo posto? Sposo la filosofia di Benitez. Dobbiamo affrontare una partita alla volta e vedremo. Tra l’altro nel calcio il finale non è mai scritto, quindi è impossibile prevedere cosa succederà. Mi piacerebbe ovviamente restare in Europa”. La chiusura è sulla moviola in campo: “Ci vuole. Negli altri sport viene utilizzata, la tecnologia è molto avanzata, quindi anche il calcio deve adeguarsi”.
Fonte: Repubblica
