Pierpaolo Marino, direttore generale dell’Atalanta, parla ai microfoni di Marte Sport Live:
“Hamsik e Gargano avevano 41 anni in due quando li ho portati a Napoli. Furono due acquisti che si rivelarono molto azzeccati. Sono molto diversi caratterialmente: Marek è solare e aperto, Walter è più chiuso e musone. Sono diversi anche in campo, ovviamente. Hamsik è un giocatore universale, Gargano è un recuperatore di palloni a centrocampo. Il primo è un top player, il secondo fa comodo in una rosa perché ha grande quantità. E’ stato anche all’Inter, quindi va benissimo pure per questo Napoli. Ricordo di averlo acquistato il 29 giugno 2007, per conto del ragazzo aveva firmato Pablo Betancourt. Poi trascorse un lasso di tempo per ottenere la firma del ragazzo che nel frattempo veniva offerto da altri procuratori in giro per l’Italia. Poi parlai con Walter e tutto si risolse. Venne con un ingaggio veramente bassissimo, mi pare 100-120mila euro. Partii dal ritiro in Austria con un volo privato e firmammo il contratto a Venezia. Quella campagna acquisti fu contestata, ma i giovani erano funzionali al nostro progetto. Eravamo al primo anno di A e ci affidammo a giocatori funzionali che poi potessero crescere. Lo scarso entusiasmo del pubblico? Forse è un Napoli troppo straniero e la gente non si è ancora affezionata. Quando c’ero io, ci rivolgevamo al mercato sudamericano che storicamente è amabile dai napoletani, adesso la squadra è una vera e propria multinazionale. Probabilmente per questo ci sono pochi abbonati ed è un dato preoccupante: non possono essere meno di diecimila. De Laurentiis dovrà interrogarsi su questo. Serve la politica dei prezzi popolarissimi. In tv gli stadi vuoti non fanno un grande effetto soprattutto se vogliamo vendere il nostro campionato all’estero”.
Fonte: Radio Marte