Finisce il sogno ma solo per quest’anno

Il pari con il Torino mette la parola fine alla lotta scudetto. La matematica dice che Juve e Napoli potrebbero arrivare a pari punti ma il +16 in differenza reti per i bianconeri segna la chiusura delle ostilità.

Finisce oggi il sogno azzurro ma con questo non si deve mettere la parola fine per sempre ma solo per quest’anno. Il Napoli deve prendere piena consapevolezza che può lottare ogni stagione per il vertice e non considerare quella di quest’anno come una stagione estemporanea. Nelle prossime due giornate si potranno ancora conquistare punti per superare gli 87 realizzati lo scorso anno e che furono considerati come il punto di partenza per lottare quest’anno per il titolo. Superando questo limite ecco che nella testa del Napoli deve scattare quel “quid” per restare ai vertici del calcio italiano ed internazionale, con un posto stabile in alta classifica per lottare per il titolo e con un posto d’onore in Champions per vivere serate importanti come negli ultimi due anni.

Sarri sceglierà prestissimo cosa fare, forse dicendo addio al Napoli anche se possessore di un contratto a lungo termine, ma forse anche no. Perché questa squadra con 3 o 4 innesti di valore potrà ancora dire la sua e con il suo mentore al comando continuare la strada tracciata in questi tre annoi dando magari qualche energia in più ai ricambi per tentare di fare piu strada in Europa. Di certo avremo gli addi di qualche titolare oltre a Reina. Probabile Ghoulam che oggi si è rivisto esultante in panchina al gol di Mertens. Proprio il belga altro indiziato numero uno a lasciare Castelvolturno utilizzando come l’algerino la clausola che fa gola non solo in Cina ma anche in Premier e con un Mondiale come vetrina. Poi chissà. Di certo il Napoli ha l’obbligo dopo questa esaltante stagione in campionato, di continuare a crescere e non regredire facendo una scriteriata rifondazione che non servirebbe a nessuno se non alle casse societarie che, comunque, con una terza Champions consecutiva, non possono proprio piangere.

Resta il rammarico per qualche occasione persa in questi mesi con pareggi buttati alle ortiche contro Sassuolo e Milan, ma fino alla gara di Torino con la Juve questa squadra ha dimostrato di essere viva con un calo fisiologico imputabile ad una stagione iniziata prima di tutti a Ferragosto con i preliminari Champions. Poi forse anche gli episodi di Milano hanno “staccato la spina” della testa degli azzurri, sentitisi inermi di fronte ai poteri forti…ma che non sia sempre un alibi ma un insegnamento a lottare sempre su ogni fronte per essere più forti di ogni avversità. Non sarà il prossimo un anno zero ma l’anno N+1 della crescita di una grande squadra.

Articolo precedenteTop&Flop – Il peggiore secondo la redazione di MondoNapoli è…
Articolo successivoHamsik: “Dobbiamo ringraziare il pubblico. Sarri? Dispiacerebbe a tutti se dovesse andare via”