Ultimamente mi è stato chiesto: “Se dovessi scrivere della carriera di De Bruyne in vista dell’arrivo a Napoli cosa diresti?”
Nella maniera più chiara possibile e nel rispetto del pensiero critico che, vi confesso, ho preferito lasciare alla fine in sordina, vi presento il colpo del secolo del Napoli ed i suoi numeri decisivi e vincenti.
CHI È KEVIN DE BRUYNE? I PRIMI PASSI VERSO UNA GLORIOSA CARRIERA
Oltre ad essere il centrocampista più completo degli ultimi quindici anni nonché tra i più vincenti? Kevin De Bruyne è “un vento che soffia nel campo, che porta con sé la promessa di gol, di magie e di emozioni”.
Inizia la carriera nel 1997 nella squadra della sua città, Drongen, paesino della nazione che gli ha dato i natali: il Belgio. Muoverà passi più concreti tra le fila del settore giovanile del Gent, giocando anche la Belgian Youth Cup con il “suo” numero 17, che lo accompagnerà per la maggior parte della carriera. Al termine della finale dichiarò che il suo sogno sarebbe stato quello di giocare in Inghilterra, avendo come idolo Michael Owen.
Il primo punto di svolta della carriera di De Bruyne è stato nel 2008 quando si è trasferito al Genk. Grazie all’accademia del settore giovanile del club, fondata da mister Ronny Van Geneugden, figura chiave per la sua crescita. Riesce ad emergere ed a farsi spazio grazie al suo carattere molto schietto e deciso. La sua personalità forte è stata subito oggetto di attrazione per Van Geneugden che dichiara: “Qui nella mia accademia molti ragazzi per talento somigliano a Kevin ma a fare la differenza è la sua mentalità improntata al successo”. A Genk ha vissuto una vita molto tranquilla e riservata. La scuola e gli allenamenti gli assorbivano gran parte della giornata al che soltanto la sera riusciva a studiare. Lui stesso in un’intervista spiega che quegli anni sono stati “tra i più solitari di tutta la mia vita”. Una vita improntata verso il campo, il sudore ed il sacrificio che lo aiuteranno ad affermarsi poi nel calcio che conta qualche anno più tardi. In quegli anni a Genk non era però visto di buon occhio dalla famiglia ospitante, tant’è che tramite la madre scoprì di essere stato cacciato di casa.
Una famiglia bigotta, che avrebbe voluto imporre a De Bruyne un futuro diverso da quello del calciatore. Kevin tirò dritto per la sua strada: “siete voi che dovete accettare me, non il contrario”. A 17 anni l’esordio in prima squadra con il Genk, dopo aver segnato 5 gol in un tempo qualche settimana prima in una partita con il settore giovanile. Nel 2011 viene chiamato dal Belgio-U21: ci resta solo due partite dato che viene immediatamente promosso nella nazionale maggiore. Lo stesso anno con il club belga riesce a fare il double vincendo campionato e coppa nazionale.
LA PRIMA ESPERIENZA IN PREMIER LEAGUE E LE PRIME DIFFICOLTA’
Dopo una breve parentesi in prestito tra i tedeschi del Werder Brema, dove arriva in doppia cifra di gol, De Bruyne approda nel tanto desiderato calcio inglese. Il Chelsea di Roman Abramovich, grazie alla preziosa consulenza del famoso scout Piet De Visser, lo acquista nel 2011 dal Genk per 8 milioni di euro per sostituire l’ormai prossimo al ritiro Frank Lampard. Lasciato in prestito ai fiamminghi ed ai tedeschi, tra il 2012 e 2013, a causa di forti dissapori con all’epoca tecnico dei “Blues” Josè Mourinho, la sua esperienza con i londinesi si rivela più ardua del previsto. Il tecnico portoghese, lo definisce alla stampa “brontolone e piagnucolone” relegandolo in panchina ed invitandolo poi a trovarsi una nuova squadra. Il centrocampista prova a giustificarsi con il mister affermando di avere uno scarso minutaggio rispetto al resto dei compagni di reparto, ma non basta: il suo sogno da ragazzino si infrange, De Bruyne deve trovarsi una nuova squadra nel mercato invernale.
LA CONSACRAZIONE IN GERMANIA
Nel mercato invernale del 2014 De Bruyne, per sua volontà, passa al Wolfsburg. Sceglie il numero 14 ed esordisce il 25 gennaio. Mister Dieter Hecking gli ritaglia un ruolo da leader della trequarti dei tedeschi, che lo porta a siglare da assoluto protagonista 16 gol in tutte le competizioni, arrivando al secondo posto in campionato dietro alla corazzata Bayern Monaco. Vince la Coppa di Germania, segnando la rete decisiva in finale e qualche mese più tardi anche la Supercoppa, i primi trofei nella storia dei Die Wölfe.
Nella stagione 2014-2015 si consacra definitivamente e inizia a far vedere a tutti le sue doti di assist-man: 22 totali a fronte di 10 gol. Ironia della sorte ha voluto che l’unica macchia nella stagione di De Bruyne arrivi proprio a causa dal Napoli, che con gli sfavori del pronostico riesce ad imporsi con un netto 1-4 in casa dei tedeschi nell’andata dei quarti di finale di Europa League, rendendo ininfluente il 2-2 del ritorno. Durante la campagna acquisti che apre la stagione 2015-2016 si chiude l’esperienza con i tedeschi, realizzando la plusvalenza più costosa nella storia del Wolfsburg.
L’ESPLOSIONE DEFINITIVA NEL PAESE DEI SOGNI GIOVANILI
Nell’estate del 2015 il Manchester City, squadra che inizia ad imporsi con costanza nel panorama calcistico inglese ed europeo, preleva De Bruyne dal Wolfsburg per 76 milioni di euro. Il primo anno sotto la guida di mister Manuel Pellegrini riceve elogi importanti venendo definito: “il giocatore perfetto per noi, l’ho voluto fortemente qui” dopo la rete in Champions League contro il Siviglia. A fine stagione calcistica chiude il suo bottino totale a 16 gol e 13 assist in 41 presenze.
Con la venuta di Pep Guardiola nel 2016 KDB diventa da subito un giocatore chiave per l’allenatore spagnolo, grazie alla sua versatilità ed alla sua visione di gioco miste alla capacità di fornire assist con giocate tecniche da fuoriclasse ormai consolidato. Mette a referto 52 presenze stagionali con 12 reti e 21 assist conditi dalla vittoria della Premier League. Nel corso delle quattro stagioni successive si afferma ai vertici vincendo altrettanti quattro campionati consecutivi tra il 2017 ed il 2021, oltre a sei coppe di lega, 2 FA CUP e 3 Community Shield.
L’apice della carriera inglese di Kevin De Bruyne è senza dubbio la stagione 2022-2023, anno in cui il belga e compagni riescono a vincere tutti i trofei in palio in Inghilterra coronando anche il sogno della vittoria europea della Champions League, trofeo sfuggito due anni prima in finale contro il Chelsea e vinto contro l’Inter nel giugno 2023 grazie alla rete del mediano Rodri, vincitore del pallone d’oro l’anno successivo.
La storia tra De Bruyne ed il Manchester City finisce nel 2025, a causa di un’annata condita da ripetuti infortuni, a scadenza naturale del contratto, volutamente non rinnovato dal club campione d’Inghilterra. Il coach di una vita Pep Guardiola per congedarlo tra le lacrime ammette: “Sono stato male quando ho dovuto comunicargli che a fine anno le nostre strade si sarebbero divise. Mi ha dato tantissimo a livello umano ed è un giocatore unico, uno dei migliori di sempre del calcio inglese e uno dei più forti che io abbia mai allenato”. Lo stesso belga, alla festa d’addio all’Etihad Stadium, ha aggiunto con grande emotività: “Sono venuto qui per rimanere a lungo, ma non pensavo di rimanere 10 anni. Abbiamo vinto tutto con i miei compagni, abbiamo fatto crescere questo club e ora toccherà a loro mantenere questo livello”.
IL PERIODO DELLA GENERAZIONE D’ORO CON LA NAZIONALE BELGA
Sarò molto rapido, credo di avervi piuttosto annoiati dopo tanti dati ed elogi ma la parentesi con la Nazionale merita decisamente un minimo di approfondimento. L’esordio di De Bruyne con i “diavoli rossi” avviene l’11 agosto 2010 e negli anni insieme a Courtois (con il quale litigherà per vicende personali), Hazard, Mertens, Lukaku (determinanti per l’arrivo a Napoli), Kompany e ad altri campioni della “generazione d’oro” (dal 2014 al 2022) passerà alla storia per la semifinale nella Coppa del Mondo nel 2018, dove il Belgio si deve arrendere ai futuri campioni della Francia per 1-0. Nel quarto di finale De Bruyne e compagni eliminano il Brasile, una delle grandi favorite ed il futuro trequartista del Napoli realizza la seconda rete dei belgi che basterà per il 2-1 finale a mandare in paradiso la squadra di coach Roberto Martinez, uno degli artefici dello straordinario percorso in terra russa. In seguito al ritiro di Hazard nel marzo 2023 De Bruyne diventa il capitano della Nazionale, insignito di questo titolo grazie, ancora una volta, alla sua personalità da leader.
L’APOTEOSI DEL COLPO DEL SECOLO NAPOLETANO
Era il 7 maggio 2025 quando Gianluca Di Marzio sganciava la bomba di mercato: “Il Napoli punta ad ingaggiare Kevin De Bruyne come free agent”.
Sogno di una notte di mezza estate? Molti di voi mi perdoneranno il clichè ma sfido chiunque a non aver vissuto gli attimi dopo l’uscita della notizia con scetticismo. Tra le strade napoletane imperversavano le ridondanti banalità “e se fosse stato buono lo avrebbero lasciato a noi” in modo più dialettale, ovviamente. Di contro c’era anche chi, con timidi picchi di euforia ed esaltazione, iniziava a pregustare il jackpot. Sembrava di assistere alla miglior rappresentazione di Vitangelo Moscarda del celebre Uno, Nessuno e Centomila pirandelliano. Spaesamento, confusione, eccitazione, pacatezza. Sono venuti fuori tra i tifosi tutti i lati delle varie personalità per autoconvincersi che De Bruyne-Napoli potesse essere realtà; si stava assistendo ad uno smarrimento d’identità in piena regola, dato che Napoli è ancora poco abituata a colpi di questo calibro.
Le risposte svianti e sibilline dei membri del Calcio Napoli alla domanda “avete sentito De Bruyne? Verrà?” rappresentavano chiaro segnale che qualcosa di concreto ci fosse, che il passo dal sogno alla realtà fosse ad un palmo di naso.
Vittorio Paliotti per descrivere la città partenopea disse: “A Napoli, città assurda, nulla è assurdo”. A maggior ragione nel calcio, motore propulsivo della massa napoletana, in cui negli anni si è assistito a tutto ed al contrario di tutto. Vi basti pensare alle fantomatiche, quanto palesemente assurde trattative (pensando alla non-forza economica nel 2019 della squadra di De Laurentiis) per Vidal e Benzema.
Non fosse mai successo: da quel momento regna un costante e snervante scetticismo nel mondo Napoli quando calciatori vincenti e dal grande talento tecnico vengono accostati al club in modo risoluto, a cui fa seguito la più classica delle affermazioni: “e quann o verimmo a Napoli un altro Maradona”.
Lungi da me scomodare il Dio del calcio da paragoni blasfemi ed inopportuni ma a livello mediatico, con il rispetto delle epoche, il colpo De Bruyne ha tutte le sembianze di quando arrivò D10S in terra campana per l’attesa, la passione ed il fermento vissuti da quella sera del 7 maggio all’ufficialità di oggi 12 giugno.
Una nuova era, adesso, è nuovamente realtà. Napoli, il colpo del secolo è tuo.