Emozioni – Un (altro) pezzo di Scudetto va via. Addio, Khvicha Kvaratskhelia.

Kvaratskhelia: "Sto bene, vogliamo arrivare in finale"

Un altro scatto sulla fascia, un altro dribbling, un altro tunnel, un altro gol all’angolino. Ancora una goccia di sudore versata, ancora un’esultanza sotto la curva, ancora un indice sulle labbra e poi le stesse a sfiorare lo stemma azzurro, ancora un’emozione.

Da “Kvaraché? Arò? A’ Georgia?” a “Fenomeno, Kvaradona!” è passato poco, talmente poco da sembrare, oggi, così lontano. È un mezzo sconosciuto quando da Batumi vola fino in Italia per accogliere la miglior possibilità che gli fosse mai stata proposta: giocare per il Napoli. Una squadra allo sfascio, che vede andar via il capitano Insigne, il jolly Mertens, il comandante Koulibaly ed il cecchino Fabian, come un esercito i cui migliori soldati sono ormai indisponibili tra i battaglioni e deve, quindi, ricostruirsi per vincere nuove battaglie e portare in alto il nome del proprio popolo.

01/07/2022 – L’arrivo. E così, il primo luglio del 2022 è a disposizione di mister Spalletti. Kvara esordisce nel campionato italiano il quindici di agosto seguente contro il Verona: un gol ed un assist. Poi la prima al Maradona, davanti al pubblico a cui tanto farà gridare il suo nome, che tanto stupirà ed emozionerà: doppietta. È chiaro a tutti, Kvaratskhelia è un fenomeno! Da lì in poi è tutta in discesa. Partita dopo partita, passo dopo passo, dribbling dopo dribbling, il suo nome sarà sulle prime pagine di tutti i quotidiani e sulla bocca di chiunque, persino di chi prima non sapeva pronunciarlo.

04/05/2023 – L’apice. Kvara adesso ha un bel bagaglio sulle spalle pieno, strapieno, di emozioni. Lazio, Torino, Bologna, Sassuolo, Juventus, Roma ed Atalanta sono solo alcune delle squadre che non hanno saputo resistere alla potenza fulminea del numero 77, rimanendone schiacciate. Stanotte Khvicha, come tutti gli uomini pronti a vestire ancora quella maglia, ha una grossa responsabilità. Stanotte il Napoli deve vincere il suo terzo Scudetto. Ad Udine dopo novanta minuti di sofferenza il match finisce in pareggio e agli azzurri basta per potersi qualificare matematicamente come Campioni d’Italia. Trentatre anni dopo, i ragazzi hanno realizzato e regalato un sogno. Tra quei ragazzi c’è anche Khvicha che prima esplode di gioia sull’erba del campo e poi negli spogliatoi non trattiene le lacrime. Tutta la notte sarà festa totale, dal Friuli fino a Napoli, dove sul tetto del pullman, insieme ai suoi compagni, respirerà l’odore dei fumogeni e quello della gloria, mentre ad accoglierlo al rientro in città ci saranno migliaia di tifosi.

Stagione 2023/24 – Il fondo. La stagione ha visto la stessa squadra toccare il fondo. L’addio di Spalletti, quello di Giuntoli ed il trasferimento di Kim sono stati decisivi per la sorte del club, che è sprofondato concludendo in decima posizione in campionato. Kvara ha sentito la pressione, la frustrazione, la stanchezza. Tante, troppe, emozioni da gestire. Nonostante ciò, è rimasto composto, serio e professionale. Eccetto un gesto di stizza nei confronti del primo mister Garcia, Khvicha non ha mai detto una parola fuori posto e mai si è risparmiato dal sacrificarsi per il bene del Napoli. Impossibile non ricordare la rete al volo alla Juventus, seguita dall’esultanza con le dita ad indicare prima il petto e poi il terreno come a dire “io resto qui” durante uno dei momenti di maggiore crisi. Alla fine 11 gol e 5 assist, sicuramente non una stagione da ricordare, ma anche se raschiando il fondo lui non ha mai mollato e ha sempre combattuto da vero leader.

17/01/2025 – La partenza. “Un fulmine a ciel sereno” sono le parole utilizzate da mister Conte per descrivere la notizia dell’intenzione di Kvaratskhelia di lasciare il Napoli. Il 2025 è appena iniziato e mentre la squadra scala la classifica per cercare una nuova impresa, Khvicha è stanco e ha deciso di lasciarci. Non vuole più il Napoli, non vuole più Napoli. Che ciò sia legato allo spazio ridotto, ai problemi legati al contratto mai rinnovato o alla serenità non conta, resta il fatto che Kvara va via, a Parigi. “80 milioni? Un regalo!”, “È inutile, ripetitivo, rimpiazzabile”, “Oramai è carta conosciuta”, “È un Mercenario”. Questo e tanto altro è stato detto sul suo conto da quando sono saltate fuori le prime indiscrezioni sul suo addio. Siamo tornati al punto di partenza, ci siamo già dimenticati tutto. Ognuno la pensi come vuole ma stento a credere che al saluto di addio, alla comparsa delle prime immagini con la maglia parigina e alle prime dichiarazioni non sia tornata in mente la storia d’amore tra la Georgia e Parthenope, tra Khvicha e Napoli. A chiunque sia ancora legato al calcio da almeno un filo di passione, non può non essersi stretta la gola tra le fauci e la faringe, provocando un nodo difficile da sciogliere.

Kvara ora se ne va e strascica con sé i ricordi di uno dei più bei periodi che ogni partenopeo abbia vissuto. Adesso, quel tifoso georgiano che putnualmente ogni domenica era sulle gradinate del Maradona non sventolerà più la bandiera. Adesso, quel bambino innamoratosi dei colori azzurri grazie alle giocate del 77 inconsapevolmente lo vedrà scomparire dal campo. Resteranno, però, i murales, i ricordi dentro ognuno di noi, le immagini di uno sconosciuto che ha scritto la storia. Resteranno, però, le emozioni.

Un (altro) pezzo di Scudetto va via.

Addio, Khvicha Kvaratskhelia.

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