27 aprile 2022, l’ufficialità dell’arrivo di un attaccante georgiano a Napoli. Un 21enne che arriva dalla Dinamo Batumi per sostituire l’ex capitano azzurro, Lorenzo Insigne. Nella città partenopea, c’era aria di tensione per quello che furono gli addii e gli arrivi (tra cui quello di Kvara). Ai tifosi azzurri però, bastarono due partite, due goal fantastici e qualche assist per innamorarsi subito dello “sconosciuto”.
Il suo nome è Khvicha Kvaratskhelia. Ci è voluto tanto tempo per capire la sua pronuncia, ma a furia di urlare il suo nome a suon di goal, ce ne abbiamo messo di meno. Da quei goal e da quelle prestazioni, sono iniziati a nascere i primi soprannomi. “Kvaradisiaco“, “Kvaravaggio” ma soprattutto, quello più bello: “Kvaradona“. Quest’ultimo, si avvicina al nome del Dio del calcio.
Già proprio così, nessun calciatore del Napoli, a Napoli, negli ultimi anni è stato paragonato a Maradona; tranne Kvaratskhelia.
Questo ragazzo venuto da lontanissimo, ha contribuito in gran parte alla vittoria dello Scudetto dopo trentatrè lunghissimi anni. L’ha conquistato da protagonista, lottando e sudando la maglia che ha indossato. Nella disastrosa stagione post – Scudetto, è stato uno dei pochi a caricarsi la squadra sulle spalle, andando alla ricerca di una vittoria.
Ha esultato quando le vittorie sono arrivate in modo sofferto, ha sofferto quando le cose sono andate male. E’ uscito arrabbiato dal campo se non riusciva a dare una mano ai suoi compagni, era frustato se non riusciva ad essere decisivo come sempre.
Sicuramente i comportamenti possono essere sbagliati, ma la colpa non è solo sua. Ci sono modi e modi per discutere di una situazione, e soprattutto esistono dei tempi che non possono essere ignorati.
Infine, caro Kvara, bisogna solo dirti grazie. Grazie delle emozioni, delle tue giocate, dei tuoi goal e soprattutto, grazie per aver vinto insieme. Grazie per aver amato questa maglia e per aver sventolato quella bandiera sotto la Curva, come se fossi uno di noi. Grazie per aver lottato in ogni partita, come se fosse sempre una finale.
“Voi napoletani, numero uno“. Quel numero uno lo sei stato anche tu e continuerai ad esserlo.
Comincerai una nuova avventura e noi, veri tifosi, ti auguriamo solo il meglio. Resterai per sempre nella storia di questo club e per sempre nei cuori di questa gente.
Grazie infinite Khvicha, bonne chance, fenomeno.