Ieri a Udine, si è visto un Napoli a due facce; un Napoli sprecone e poco attento nel primo tempo e un Napoli affamato e cinico nel secondo.
Poco attento nel primo tempo perchè, si sono commessi degli errori “banali” che questa squadra, raramente ha commesso. Errori come quelli di Politano sull’azione che poi ha portato il rigore all’Udinese, oppure, alla palla persa da Buongiorno a limite dell’area. C’è stato anche qualche errore (frettoloso) sul solito “triangolo” di Anguissa, Politano e Di Lorenzo.
Nella ripresa, gli azzurri sono scesi in campo con la fame di chi è consapevole della propria forza, grande merito è di Antonio Conte. Il Napoli, ha preso il totale comando del match, tant’è che è arrivata la rimonta.
Parlando di un singolo: Lukaku, se servito in profondità, grazie alla sua fisicità e velocità, può farti giocare in modo totalmente diverso. E’ bastato un filtrante fantastico di McTominay per riaccendere l’attaccante belga. Chiaramente non è il Lukaku di 2/3 anni fa, ma non ha neanche un’altra punta (come nell’Inter con Lautaro) al suo fianco a cui scaricare la palla e partire verso la porta. Se viene servito più spesso come ieri, la differenza può farla. Non è la prima volta che è decisivo se viene servito in profondità, un gol simile, l’ha realizzato contro il Milan, nella vittoria per 0-2 a San Siro.
Tante volte, le critiche sono anche un po’ esagerate, che sia un singolo o che sia una squadra intera.
Questa vittoria è fondamentale per tutto l’ambiente, perchè si rimane lì in alto. Come detto prima, il merito dei tre punti guadagnati, sono in parte della squadra che ha saputo rispondere nella ripresa, ma soprattutto, gran parte è merito dell’allenatore azzurro.
“Abbiamo capito che le cose dobbiamo andarle a prendere, nessuno ci regala nulla“, questa la frase che Conte ha ribadito nel post partita.
Quando un allenatore del suo calibro, ti sprona in questo modo, non puoi non andare a riprendere una partita.
Il Napoli c’è stato, c’è e ci sarà.