Questo Napoli è una bellissima fiaba che sta facendo la storia

fonte: Instagram @officialsscnapoli

È bastato un urlo per poter dimostrare al mondo intero cosa significa la parola Tifo, quello con la T maiuscola. Così come è servito giocare il pallone con la immediatamente riconoscibile qualità di questo Napoli per poter mettere in chiaro. Gli azzurri, senza mai soffrire, hanno eliminato l’Eintracht Francoforte dalla Champions League, approdando così ai quarti di finale della competizione. È la prima volta in assoluto che gli azzurri risultano essere una delle prime otto di questa manifestazione. Ciò che verrà dopo sarà il prosieguo di una storia che sta facendo la storia di questo club.

Una sfida trionfale che, purtroppo, trascina con sé un contorno triste, oltre che una grossa macchia per il calcio. Le scene viste prima e dopo la gara nella città di Napoli sono raccapriccianti, che rendono difficile biasimare chi guarda questo sport con occhi più freddi e meno disincantati. Poi c’è il campo, la palla, il prato, un boato e tre gol. Sembra il racconto di una fiaba in cui un bambino, davanti alle scene di guerriglia, perde l’amore per il calcio, per poi magicamente ritrovarlo dinanzi ai tre gol di 11 ragazzi vestiti d’azzurro. Uno scenario mozzafiato, di quelli che risvegliano le memorie dei racconti di un padre, cresciuto con le magie di Diego Armando Maradona e un cuore carico di un amore trasmesso ad un nuovo piccolo tifoso di questa squadra.

Il Napoli di Luciano Spalletti, nella serata del 15 marzo, ha dimostrato di essere una bellissima fiaba. Ogni giocata è piena di sensazioni, le stesse che portano sia un genitore a condividere il suo amore con un figlio, sia a cancellare ogni aspetto negativo circostante al calcio. I giocatori, in un contesto tutt’altro che semplice, hanno giocato come sempre, elargendo emozioni. Il primo gol di Victor Osimhen ha consegnato allo stadio Maradona un qualcosa che sembra uscito dalla penna di chissà quale scrittore. Una partita con poche emozioni e in cui l’atmosfera non era delle migliori, ha visto andare in scena un simil-gol iluminado, quello in cui il difensore dell’Internacional de Porto Alegre Elias Figueroa, di testa proprio come il nigeriano, ha deciso il campionato brasiliano in uno scenario che merita un racconto a parte.

Un paragone sicuramente pesante, ma a rivedere l’azione del gol, sarebbe quasi strano se non ci fosse dietro della mistica. L’esterno di Stanislav Lobotka è da far girare la testa. Un tocco magnifico che forse non casualmente, arriva nel giorno del suo rinnovo in azzurro, quasi come fosse un “grazie della fiducia”. A seguire, un dolce cross di Matteo Politano. Lento, perfetto quanto basta per consegnare un pallone e un immaginifico stacco aereo a Victor Osimhen, che con la sua testa ha tutto il tempo per disegnare un arcobaleno. Una rete che sembra nata dalla bacchetta magica di un mago, grazie alla quale spariscono le paure.

Per chi è stato duramente segnato dagli scontri e chi si lascia facilmente abbandonare alla scaramanzia, è come l’abbraccio di una persona cara. Non c’è nulla da temere, c’è un gruppo di ragazzi che sta facendo la storia, come dichiarato da Luciano Spalletti in conferenza stampa. Il tecnico ha così parlato: “Quello che di buono c’era da fare è stato fatto sugli spalti e sul campo”. Nel secondo tempo, c’è solo un momento che ha lasciato tutti col fiato sospeso, ed è proprio il secondo gol, realizzato ancora da Osimhen. Gli attimi in cui l’ex Lille ha accusato dolore, hanno immediatamente cancellato l’entusiasmo del pubblico. Poi, per evitare di rimandare a poteri invisibili all’occhio umano, il nigeriano riprende a giocare senza problemi. Il rigore di Piotr Zielinski nemmeno lascia della preoccupazione, ormai la paura è andata via.

Il fischio finale è arrivato anche troppo tardi, c’era solo la volontà di gridare al mondo intero di aver scritto una nuova storia dai tratti fiabeschi. Nessun incantesimo può sconfiggere la forza dell’amore trasmesso dai partenopei. Questa squadra ha scritto un nuovo capitolo della storia di questo club, e si appresta a far sognare ancor di più i propri beniamini. Nel frattempo, nella testa di un bambino, sarà sicuramente saltato alla mente il pensiero: “Un giorno potrò parlare ai miei figli del Napoli di Osimhen e Kvaratskhelia”. Una meraviglia che verrà ricordata molto più del triste contorno di una data da incorniciare per ogni tifoso azzurro.

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