La Osimhen-mania e il racconto del nuovo grande amore dei tifosi del Napoli

fonte: Fresco Forno

La piazza di Napoli, calcisticamente parlando, è unica. I tifosi partenopei sono in grado di donare dell’amore sconfinato ai propri beniamini. In particolare, le dimostrazioni di affetto riescono sempre a colpire per curiosità e originalità. Si passa da canzoni a vere e proprie opere dedicate. La stagione 2022/23, visti i grandi risultati, ha riconsegnato un certo tipo di attaccamento che non si notava da tempo. Il bersaglio principale è Victor Osimhen, autore fino ad ora di una grandissima stagione. Negli ultimi giorni, è nata una vera e propria mania verso di lui. Pasticcieri e non solo realizzano una loro creazione ispirata al volto dell’attaccante, in quelle che sono sia eccellenti strategie di pubblicità che dimostrazioni di un amore che sembrava perduto.

Nel corso degli anni, i tifosi si sono affezionati a più di un calciatore. Dall’estro del Pocho Lavezzi alla scenografica capigliatura di Marek Hamsik, per poi giungere alla grinta di Edinson Cavani e al discusso Gonzalo Higuain. Un importante posto nel cuore dei supporters azzurri lo hanno anche Dries Mertens, José Maria Callejon, Lorenzo Insigne e Kalidou Koulibaly. Quest’ultima annata, ha di fatto consegnato un gran numero di nuovi beniamini, al punto che l’intera squadra viene adulata come poche volte è accaduto nella storia. Insomma, a ognuno il suo preferito. Tra i più amati vi è finito proprio Osimhen, divenuto iconico anche per la sua maschera e la sua capigliatura. Proprio per questo, oltre alle sue incredibili prestazioni, si è generata questa curiosa mania.

Tutto è iniziato quando una pasticceria di nome Fresco Forno ha realizzato una torta in suo onore. La geniale idea ha fatto il giro dei social, godendo di un’enorme popolarità. Questione di attimi perché il nigeriano, con un sorriso a 32 denti, potesse ricevere personalmente una di queste creazioni. Il dolce è piaciuto così tanto da dare vita ad un’ondata di prodotti ispirati all’attaccante. Si possono recuperare uova di Pasqua, bombette, gelati, babà, un timballo e tanto altro. Ce n’è davvero per ogni gusto ed ogni tipo di immaginazione.

Detto così, il tutto potrebbe passare per una banale cronaca di quanto sta accadendo a Napoli e dintorni. Invece, in questa vicenda c’è un messaggio da recepire e da non sottovalutare: il riavvicinamento della squadra al popolo. Dalla fine dell’era Sarri, il sentimento partenopeo è andato man mano ad affievolirsi, e quel tifo che poteva apparire scontato (e a volte stereotipico) è stato quasi messo da parte. Il mancato raggiungimento di alcuni obiettivi stagionali e le difficoltà societarie degli ultimi anni hanno conferito una certa maturità al tifo. Ciò ha permesso di osservare con maggiore razionalità alcuni avvenimenti, ma al costo di mettere un po’ da parte questa piacevole irrazionalità.

Alcune uscite dei partenopei sono state viste dai suoi tifosi con gli occhi di chi cresciuto a suon di delusioni. Come a dire: non c’è troppo spazio per il divertimento e la gioia. Quest’estate, si è toccato il fondo. La condizione è diventata talmente spiacevole da non essere associabile ad un evento spiacevole come potrebbe essere Napoli-Verona 1-1, ma ad una vera e propria indifferenza generale. Roba che in una piazza storicamente bollente appare come incomprensibile. Però, proprio da questo punto di non ritorno, è scattata una scintilla, e a riaccenderla è stato Luciano Spalletti. Allenatore che, inizialmente e soprattutto in estate, ha ricordato queste problematiche dell’ingresso in un’età diversa, anche se una delle sue battaglie principali è stata proprio quella di riportare quel tifo allo stadio.

Quasi con il più inaspettato dei colpi di scena, è stato proprio il tecnico di Certaldo a riavvicinare i tifosi alla squadra, come non accadeva da un po’. C’è sicuramente della maturità che fa bene, ma la lezione del tecnico è che questa va unita all’entusiasmo. E se il merito di questi risultati va ai calciatori, è ovvio che loro diventino i protagonisti di questa nuova età. La Osimhen-mania sta a significare soprattutto questo: Napoli è nuovamente vicina alla sua squadra, e stavolta sul serio. Un risultato tutt’altro che banale riconsegnare gioia a chi si è dimostrato molto più di un dodicesimo uomo in campo qualsiasi. Ora si può assistere alle partite sia con gli occhi a cuoricino di un bambino che vede il suo campione che con la razionalità di chi sa che il conseguimento di un obiettivo richiede tanto lavoro e sacrificio.

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