Pierluigi Gollini, un secondo portiere con la bravura di un primo

L’evoluzione del calcio ha portato cambiamenti anche per i portieri. Oggi, un estremo difensore non deve essere in grado solamente di blindare la porta, ma anche di prendere parte al gioco quando necessario. Ciò che però ha reso ancor più differente il ruolo del portiere, è l’esigenza di avere un ottimo numero 12. A volte, i club scelgono la via dell’alternanza. Specie se si pensa al maggior numero di impegni che un top club tende a disputare. Il Napoli, con l’avvicendarsi delle passate stagioni tra David Ospina e Alex Meret, ha dimostrato di tenere a questo nuovo concetto. La partenza del colombiano, ha visto l’arrivo dell’esperto Salvatore Sirigu, col compito di fare anche da chioccia al friulano. I problemi fisici dell’ex Torino però, hanno convinto la dirigenza a scambiarlo con Pierluigi Gollini, un vice dalle grandi qualità.

Il portiere, di proprietà dell’Atalanta, arriva in prestito dopo 6 mesi alla Fiorentina non proprio felicissimi, e da una poco fortunata esperienza al Tottenham. I suoi anni orobici però, sono costellati da tante luci. Alla difesa della porta della squadra allenata da Gian Piero Gasperini, Gollini si è mostrato come un estremo difensore moderno, in grado di far sue abilità di più scuole. Non a caso, ha fatto parte del settore giovanile del Manchester United, senza però riuscire mai a vestire la maglia dei ‘grandi’. Ne sono seguite esperienze con le maglie di Hellas Verona e Aston Villa, fin quando non approda a Bergamo. L’occasione della carriera, maturata proprio con la maglia della Dea, quando faceva da secondo a Etrit Berisha, lo ha visto risaltare molto bene, fin tanto da diventare uno dei portieri italiani più apprezzati ed entrare nel giro della Nazionale.

L’esperienza in maglia nerazzurra, una squadra abituata a giocare con la difesa alta, racconta molto sulle qualità che possiede. Gollini può essere molto utile alla causa del Napoli, specie se dovesse ritrovarsi a difendere in una situazione di contropiede, viste le sue grandi capacità atletiche e nelle uscite fuori dalla sua area. La squadra di Spalletti infatti, può finire esposta a delle ripartenze degli avversari vista la mole di gioco prodotta e la proposta offensiva che può lasciare scoperta la fase difensiva. Situazioni in cui il portiere in carriera si è dimostrato molto abile.

In particolare, l’ex Fiorentina è, come già detto, molto abile atleticamente e con un buon senso della posizione. Non ha esitazione a uscire fuori dalla sua area, ed è in grado di leggere il gioco avversario, oltre ad essere molto bravo tra i pali, il fondamentale principale per un portiere di tutto rispetto. Soffre in alcune situazioni, come le uscite in area e i tiri da lontano. In questo può essergli molto utile il lavoro con il preparatore dei portieri del Napoli, Alejandro Rosalen Lopez. Gollini non va visto come il nuovo numero 1 partenopeo o come un elemento richiamato a performare da subito. Può però costituire un’ottima alternativa a Meret, oltre che entrare in sintonia nello scacchiere di Spalletti e scendere in campo in alcune gare.

La sua scelta non è da far passare in secondo piano, anzi, può rivelarsi molto futuribile. Non è fantascienza immaginare che un giorno possa essere proprio lui il nuovo numero 1 degli azzurri. E in quel caso, il formare un portiere che ha alle spalle delle esperienze positive e delle ottime qualità di base, potrebbe permettergli di evolversi e di diventare ancora più forte. Senza dimenticare che può essere un ottimo sostituto; un estremo difensore moderno, in grado di alternarsi negli impegni nelle coppe o magari proprio in campionato.

Il Napoli infatti, a febbraio dovrà disputare il suo ottavo di finale di Champions League. La sfida con l’Eintracht Francoforte potrebbe richiedere delle sostituzioni visti gli impegni in Serie A. E tra le alternanze, potrebbe rientrare quella tra Meret e Gollini. Nel caso dovesse capitare occasione, poter avere un secondo come l’ex Atalanta è da considerarsi un vero e proprio lusso. Sia che venisse schierato in campo europeo che in quello italiano.

Il suo arrivo in prestito con opzione per il riscatto non è da considerarsi trascurabile. Il nuovo numero 95 del Napoli ha tutto per fare bene e per poter lavorare nel migliore dei modi. Come questa piazza può essergli utile per affermarsi, lui può essere di aiuto alla causa partenopea. Non solo come vice di Alex Meret, ma come un estremo difensore di assoluta affidabilità.

Articolo precedenteSky – Napoli, contatti per Brekalo. Si cercherà di chiudere già a gennaio
Articolo successivoCondò: “Osimhen tra i primi 5 attaccanti al mondo! Il Napoli potrà fare strada in Champions”