Dalla conquista dell’Europa League al tifo indiavolato e alla rinascita di Götze. Il punto sull’Eintracht Francoforte

L’urna di Nyon ha riservato un sorteggio decisamente alla portata per il Napoli. Infatti, negli storicamente sfortunati ottavi di finale di Champions League, agli azzurri toccherà sfidare i tedeschi dell’Eintracht Francoforte. Un accoppiamento benevolo se si pensa alla possibile insidia Psg, ma non per questo da prendere sottogamba. Le Aquile sono una squadra tosta, dalla bassa età media. Soprattutto, è reduce dalla vittoria dell’Europa League e possiede con un pubblico tutt’altro che tranquillo. Per i partenopei non è certamente il momento di cantare vittoria.

La compagine è reduce dalla vittoria dell’ultima Europa League, nella quale hanno ottenuto una prestigiosa vittoria al Camp Nou contro il Barcellona, giustiziere del Napoli. L’esperienza internazionale della squadra, viste le recenti avventure europee in Europa League è sicuramente nota. In questa stagione però, il tecnico ex Wolfsburg Oliver Glasner ha dovuto modificare alcuni concetti. Motivo per cui a inizio stagione la squadra ha faticato, salvo poi riprendersi e tornare a marciare. Attualmente si trovano al quarto posto in Bundesliga, in piena lotta per un piazzamento Champions.

In Champions League, partiti ovviamente da testa di serie, hanno affrontato il girone D, nel quale si sono confrontati contro Tottenham, Sporting Lisbona e Marsiglia. Dopo aver subito una pesante sconfitta contro i portoghesi nella gara inaugurale, hanno trovato la forza di reagire, sfiorando addirittura la vetta del girone. Il “suicidio” sportivo dei francesi ha impedito loro di ottenere il primo posto nel girone, obbligandoli così al secondo posto a scapito degli inglesi.

I tedeschi hanno nel loro punto di forza un collettivo unito. Giocano un calcio piuttosto pratico, cercando di accendere la partita con una fiammata dei calciatori di maggior qualità. Sono abili nei calci piazzati e nello sfruttare contropiedi. Tuttavia, soffrono nei duelli aerei e nell’attivare la trappola del fuorigioco. Motivo per cui un’accelerazione di Victor Osimhen o una scossa di Khvicha Kvaratshelia potrebbero risultare un vero e proprio problema per la difesa delle Aquile. In ogni caso, gli azzurri non dovranno mai rinunciare al proprio gioco, l’unico modo per ottenere risultati.

Il tecnico Glasner predilige il modulo 3-4-2-1. A difendere i pali c’è l’esperto Kevin Trapp. Davanti a lui un terzetto difensivo formato da Tuta, Kristijan Jakic ed Evan N’Dicka. Sulla fascia destra vige un’alternanza tra il giovane Éric Edimbe e il fiammeggiante Ansgar Knauff, mentre a sinistra gioca l’ex Juventus Luca Pellegrini. In mezzo al campo, al fianco del cerebrale Djibril Sow gioca uno dei giocatori più pericolosi: il giapponese Daichi Kamada. Il centrocampista ha già siglato 12 gol in questa stagione con la maglia dell’Eintracht, ed è un abile battitore di calci piazzati, oltre ad avere eccellenti qualità negli inserimenti.

 Sulla trequarti presiedono il giovane talento Jesper Lindstrom (altro potenziale pericolo) e il più esperto Mario Götze, fresco di convocazione al Mondiale con la Germania. L’ex Borussia Dortmund e Bayern Monaco sembra star ritrovando parte del suo sconfinato e sfortunato potenziale. Sarà dunque tra i maggiori indiziati. L’attaccante titolare è l’ex Nantes Randal Kolo Muani, il cui impatto in Germania è stato più che buono.

L’allenatore in alcune uscite ha anche proposto un 4-2-3-1, dove Jakic e Pellegrini giocano da terzini. Lindstrom, Götze e Kamada in questo sistema vanno a comporre la trequarti alle spalle di Kolo Muani. La novità è a centrocampo, dove uno degli esterni destri lascia il posto all’esperto Sebastian Rode. Inoltre, dispongono di due attaccanti alternativi come Rafael Santos Borré e Lucas Alario, che possono permettere a Glasner una variante tattica che potrebbe sorprendere gli azzurri.

Tra le maggiori particolarità di questa squadra vi è la presenza di una cornice di pubblico impressionante. I tifosi dell’Eintracht sono tra i più caldi di Germania. Particolarmente nota è l’invasione dei tifosi tedeschi al Camp Nou, dove addirittura in 30000 resero infuocato l’ambiente che solitamente spinge il Barcellona. Dunque, la trasferta non sarà assolutamente tranquilla. Il loro stadio, il Deutsche Bank Park, è in grado di ospitare poco più di 50000 spettatori, e presenta spesso atmosfere infuocate, in grado di far impallidire chiunque.

Il Napoli però non deve temere Le Aquile. La squadra di Luciano Spalletti è sicuramente superiore, anche se deve rispettare una compagine che è già stata in grado di stupire in Europa. Se i partenopei riuscissero a mantenere il rendimento attuale, non dovrebbero avere enormi problemi a passare per la prima volta nella storia ai quarti di finale di Champions League. Però questa competizione non farà sconti a nessuno, motivo per cui approcciare la sfida con la testa giusta sarà fondamentale. Di certo non si può sapere quale sarà la situazione tra tre mesi, ma al momento gli azzurri non devono preoccuparsi. In ogni caso, toccherà giocare con grande intensità e qualità, cercando di mantenere lo splendido rendimento europeo mantenuto fino a questo momento.

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