Si sono spente le luci del mercato più rivoluzionario dell’era De Laurentiis

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Napoli 30/04/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Kalidou Koulibaly

Alle ore 20:00 al Gallia Hotel di Milano si sono spente le luci di questo calciomercato che ha visto come protagonisti assoluti due uomini su tutti: Aurelio De Laurentiis e Cristiano Giuntoli. Protagonisti sì, ma non fino alla fine. Ed è ciò che ci aspettavamo un po’ tutti noi tifosi azzurri. Un’odissea iniziata agli inizi di agosto e mai conclusasi positivamente. La ciliegina sulla torta che avrebbe reso questa pillola da digerire un po’ meno amara (Keylor Navas). Come da vigilia, non arrivata. La più grande scommessa dell’era De Laurentiis si è appena conclusa.

Gli addii dei senatori… addio a Koulibaly, Insigne e Mertens

Tutto è incominciato con l’addio programmato di Lorenzo Insigne. Napoli-Genoa e l’ultimo rigore al Maradona del capitano e scugnizzo partenopeo avevano reso il saluto meno traumatico. L’addio dell’attaccante di Frattamaggiore era stato già ufficializzato da gennaio, direzione Canada… Toronto. I tifosi hanno avuto il tempo necessario per godersi ancora un po’ le giocate del proprio capitano e di lasciarsi con un dolce distacco. Non si può dire lo stesso per Koulibaly e Mertens. Kalidou… un fulmine a ciel sereno. In un pomeriggio di mezz’estate le dichiarazioni al lampo del calciatore: ”Siamo a buon punto per andare al Chelsea”. Dries Mertens lo segue. O meglio, è costretto ad inseguirlo. Ciro aspetta dalla fine del campionato un’offerta che lo confermi al centro del progetto tecnico di Spalletti nonostante l’età. Questa proposta non arriva mai. Ciro per non dimenticare Napoli sceglie la Turchia. Insomma, se non riesci a restare con lei, cerchi una che almeno te la ricordi. E alla fine è andata più o meno così. In questa sessione di mercato, insomma, le abbiamo vissute tutte: la rottura traumatica (Koulibaly), la separazione concordata (Insigne) e la fine per età di un amore immenso (Mertens).

Gli arrivi: tanti, troppi giovani ma la scintilla può scattare

Raspadori (22 anni), Kvaratskhelia (21 anni), Kim (25 anni). Sono loro tre i rimpiazzi dei partenti. E lo dimostra l’investimento importante del Napoli: 60 milioni in tre nonostante la giovanissima età. Nessun prestito, nessun obbligo, per loro tre c’è la certezza. Le fortune del Napoli dipenderanno completamente da questi tre calciatori e dalla loro capacità di sostituire i tre partenti: Mertens, Insigne e Koulibaly. Qualcuno di loro ha già rilasciato qualche indizio: Kim sembra essere il più pronto dei tre. Il più costante nei 4 match con Verona, Monza, Fiorentina e Lecce. Kvara a metà, è partito col botto. Ha impressionato tutti. Ma non basta. Nel momento più semplice, la luce si è spenta. Ma bisogna andarci con calma più delle altre volte… non solo l’età giovanissima del ragazzo ma anche l’ambientamento in un contesto sociale, culturale e sportivo completamente diverso. A Kvara gli è concesso, il talento cristallino c’è, va conservato e mantenuto con cura. Per Raspadori i discorsi sono acerbi. Il calciatore è arrivato da poco, questa volta la causa non è l’ambientamento. Ha già dimostrato di poter fare la differenza in Serie A. In questo caso il lavoro più grande toccherà a mister Spalletti che dovrà trovargli un ruolo congeniale alle sue caratteristiche. Sicuramente così lontano dalla porta, come dimostrato con il Lecce, non ha una sua grande funzionalità nello scacchiere azzurro. Una certezza, però c’è: il Maradona li sta aspettando per far scattare una nuova storia d’amore.

Un posto nel Napoli da guadagnare sul campo: Olivera, Ndombele e Simeone

Tre calciatori che dovranno sudare e non poco per diventare presenze fisse nell’undici titolare azzurro. Colui che ha più potenzialità di conquistare un posto da titolare, per qualità tecniche e caratteristiche è sicuramente Ndombele. Le sue qualità non sono mai state in discussioni, neanche con Tottenham e Lione. Spalletti dovrà fare un gran lavoro con il francese, è un calciatore totalmente da rigenerare. Potrebbe tanto far comodo al Napoli che diventare un fantasma nella rosa. Dipenderà tutto dal campo. Mario Rui invece non lascerà così facilmente il posto ad Olivera, anzi, al momento il portoghese sembra poter dare più garanzie a Spalletti. Il crescendo della condizione fisica del nuovo terzino uruguayano sarà fondamentale per capire chi dei due alla fine metterà a sedere il compagno di reparto. Per Simeone, invece, gli spazi saranno pochi se non pochissimi. L’argentino che molto difficilmente prenderà il posto ad Osimhen dovrà sfruttare al massimo quelle poche opportunità che arriveranno da Spalletti nel corso della stagione. Ma il cholito mentalmente sembra il più pronto dei tre, sa bene che è un’opportunità unica per la sua carriera e farà di tutto per convincere la società a trattenerlo.

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