Guida al girone di Champions del Napoli: tanto fascino e divertimento

L’urna di Istanbul ha consegnato al Napoli un raggruppamento molto ostico, ma nemmeno proibitivo. Gli azzurri hanno pescato in ordine Ajax, Liverpool e Rangers. Un girone che, visti i nomi delle squadre emana un gran fascino. Trasferte come quelle di Amsterdam, Liverpool e Glasgow sono un piacere da vivere, così come sarà per le avversarie giocare nella casa di Diego Armando Maradona. Dal punto di vista tecnico, il Napoli ha evitato dei raggruppamenti e avversari molto duri, anche se esultare non è consigliato. Infatti, questo gruppo vede al suo interno delle squadre propositive e con tanta voglia di far bene.

L’Ajax magari non sarà più la squadra scoppiettante guidata da Erik Ten Hag, ma darà ugualmente del filo da torcere. Il Liverpool ha sì avuto un inizio difficoltoso, ma è impensabile che possa proseguire la stagione con questo ritmo, o peggio ancora, essere una squadra meno tosta del solito. I Rangers sono indubbiamente la peggior squadra della quarta fascia. Una squadra molto pericolosa, che gioca sulle ali dell’entusiasmo e viene da una finale di Europa League, oltre che dall’aver eliminato il Psv ai preliminari della competizione.

Ajax – I lancieri, nel corso degli ultimi mesi, hanno perso parte del loro potenziale. Infatti, l’approdo dell’allenatore Erik Ten Hag al Manchester United è coinciso con l’inizio di una vera e propria diaspora. Questa può apparire per i biancorossi come un’annata di transizione o di costruzione, viste le eccellenti partenze, ma prendere sottogamba una compagine del genere non è un atteggiamento degno di una squadra qualificatosi alla Champions League. La società olandese, da sempre virtuosa nella gestione del suo vivaio, negli ultimi anni ha evoluto le sue strategie, focalizzandosi non solo sulla crescita di ottimi giovani, ma anche acquisti a cifre inimmaginabili per le squadre di Eredivisie. Motivo per cui l’Ajax difficilmente avrà cali netti come in passato, e riuscirà sempre a dire una parola in più nel corso delle sue avventure europee.

A guidare la squadra è Alfred Schreuder, ex vice proprio del tecnico Ten Hag, ma con alcune buone esperienze nel suo curriculum. Un uomo che conosce l’ambiente e i vari giocatori, che partirà dunque dalla base lasciatagli dal predecessore. Di talenti ve ne sono più di uno, e fanno della propria forza il gioco corale tipico olandese. Da citare sicuramente Jurrien Timber, Steven Bergwijn e Steven Berghuis, oltre l’eterno Dusan Tadic. Mercato permettendo però, la stella è Anthony, un esterno d’attacco imprevedibile. Occhio a Kenneth Taylor, giovane proveniente dal vivaio, autore di un buonissimo inizio di stagione. Agli olandesi la bravura non manca, motivo per cui il Napoli dovrà fare molta attenzione, senza però vedere nei lancieri un avversario insormontabile. Infatti, per trattarsi della prima fascia, agli azzurri è andata più che bene.

Liverpool – Discorso opposto per quanto riguarda i Reds, probabilmente la squadra più temibile della seconda fascia e tra le favorite per la vittoria finale. Qui non si può certamente parlare di fortuna per il Napoli. La squadra allenata da Jurgen Klopp ha dimostrato in questi ultimi anni di essere una terribile avversaria, soprattutto nelle partite casalinghe, in cui la spinta di Anfield permette ai giocatori di dare ancora di più. Nonostante l’inizio di questa stagione abbia mostrato alcune crepe in questa macchina che appare quasi perfetta, non bisogna aspettarsi sconti dagli inglesi, che partono come favoriti per la vittoria del girone. Di recente, Klopp sta cercando di integrare dei giovani elementi nel gruppo, così da poter avere ulteriori soluzioni oltre agli arcinoti 11 titolari. La partenza di Sadio Manè potrebbe infatti significare l’apertura di una nuova rotta per questo club.

La stella della squadra è Mohamed Salah, fuoriclasse egiziano e trascinatore della squadra. A suo supporto, vi sono il talentuoso Luis Diaz e l’astro nascente Darwin Núñez, arrivato in estate dal Benfica per 75 milioni. Vanno ovviamente citati nella lista dei fenomeni Thiago Alcantara, Virgil Van Dijk, Andrew Robertson, ed altri ancora. Tra i talenti in rampa di lancio invece vi sono Harvey Elliott, Fabio Carvalho e Curtis Jones. Se nelle altre sfide servirà fare punti, in questa occasione al Napoli tocca il coraggio. Il Liverpool è certamente un’avversaria fortissima, ma a non mancare dovranno essere la voglia di provarci e mantenere i crismi dell’impresa.

Rangers – Un nome che emana un grande fascino. Gli scozzesi sono la squadra più pericolosa della quarta fascia. Non a caso, vengono da una finale di Europa League persa solamente ai rigori e dall’aver eliminato il Psv Eindhoven, non certamente l’ultima arrivata, ai preliminari. I Gers, reduci da un lungo percorso di ricostruzione iniziato dopo il fallimento, sono una delle realtà del calcio europeo. La squadra guidata da Giovanni van Bronchkorst pratica un calcio di stampo britannico, molto aggressivo e battagliero, senza però rinunciare a manovre di qualità. In particolare, l’ambiente di Ibrox sarà molto duro da reggere. Non a caso, è proprio lì che i Rangers hanno ottenuto i successi recenti più illustri, compresa la cavalcata in Europa League. Per il Napoli, andare a giocare a Glasgow sarà tutt’altro che semplice.  

Una particolarità di questa compagine è il nome del calciatore più rappresentativo, ovvero il terzino James Tavernier, capocannoniere dell’ultima Europa League. Le sue medie realizzative sono impressionanti per un difensore. Infatti, ha realizzato oltre 90 gol in carriera, di cui 18 solo nell’ultima. È anche un abile battitore di calci piazzati, da cui riesce spesso a creare azioni pericolose. Tra gli elementi da segnalare, figurano anche Ryan Kent, Antonio Colak, Glen Kamara e Connor Goldson. La squadra non vanta di un elevato tasso tecnico, ma riesce a compensare con una grande unità di gruppo.

Il girone del Napoli appare molto equilibrato, con il Liverpool favorito per il passaggio del turno. Gli azzurri appaiono leggermente favoriti per la seconda piazza, anche se avversarie come Ajax e Rangers venderanno cara la pelle. I partenopei devono vedere a quest’occasione come un ulteriore passo di crescita e il coronamento di un percorso avviato la scorsa stagione. Giungere agli ottavi, sfidando avversarie ostiche e in grado di dare del filo da torcere, può essere un segnale di maturità, visti alcuni incidenti capitati nelle ultime avventure nelle coppe europee. Sarà molto importante non avere paura perché, come ha sottolineato Luciano Spalletti, a nessuna di queste avversarie avrà fatto piacere l’essere state sorteggiate con il Napoli.

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