Due squadre, lo stesso obiettivo. Due sport, un’unica città che spera, sogna di poter arrivare un giorno in cima, quella cima che da anni è presidiata dalle compagini del nord: le milanesi e la Juventus per il calcio a 11, Pesaro per il calcio a 5 (che non è proprio al nord, ma i tre scudetti consecutivi vinti bastano a dare l’idea di un dominio ormai ininterrotto, a cui si potrebbero aggiungere i successi di Pescara e Luparense fra le altre).
Da una parte c’è il Napoli, galvanizzato dalla rotonda vittoria all’esordio a Verona, dall’altra il Napoli Futsal, la squadra che brucia le tappe, reduce da una semifinale scudetto, che sogna ad occhi aperti nella consapevolezza che magari un giorno il destino le sorriderà.
“Sogniamo insieme”. E’ questo lo slogan presente sulla copertina realizzata proprio dal Napoli Futsal, e che mi dà lo spunto per scrivere queste righe. Nell’immagine, che più emblematica non poteva essere, l’esultanza di colui che ha aperto la stagione della SSC Napoli, Kvicha Kvaratskhelia, che nel mimare una dormita ci rimanda all’idea del sogno, quello che i tifosi e la squadra hanno cullato per tutta la scorsa stagione fino a restarne profondamente delusi, quasi senza sapere più a chi, o a cosa, addossare le colpe.
E dire, per di più, che le premesse e le aspettative per la nuova annata erano tutt’altro che buone. Via Insigne, via Koulibaly, via Mertens…via uno dopo l’altro i pilastri e le certezze di un club che per anni ha lottato al vertice. Arrivano Kim, Mathias Olivera, Ostigard, Sirigu e il già citato Kvaratskhelia, ma lo scetticismo dilaga nell’ambiente. Come potranno questi giocatori non far rimpiangere quelli andati via?
Tanti dubbi, ma è chiaro che prima bisogna vedere la squadra all’opera. Arriva il momento di scendere in campo, e i risultati sembrano andare di pari passo con quello che è l’umore della piazza: due pareggi contro Adana e Mallorca, poi la vittoria contro il Girona in una partita decisa solo dopo 80 minuti, e infine il brutto 0-0 con l’Espanyol.
Ma basta poco a far cambiare le prospettive. Basta un esordio in trasferta con cinque reti rifilate alla squadra che un anno prima aveva impedito agli azzurri di giocare in Champions League e un mercato che ad un tratto ha iniziato a decollare. Simeone, Raspadori, Ndombele e tutti quelli che potrebbero arrivare, portando una ventata di entusiasmo dove il pessimismo aleggiava ormai da tempo tra i tifosi.
Insomma, si temeva fortemente un profondo ridimensionamento, invece ora ci si appresta a vivere una seconda fase di calciomercato scoppiettante a campionato già iniziato. La squadra arrivava ai nastri di partenza incompleta, potremmo dire, anche se l’esordio ha raccontato qualcosa di diverso.
Sarà anche una questione di responsabilità, come quella che porterà sulle spalle Kvaratskhelia, andando a farsi carico dell’eredità di Insigne sulla sua fascia. Quando ci sono grossi cambiamenti, quando una rosa subisce una rivoluzione, è sempre difficile puntare in alto al primo tentativo; ma chi dice che sia sempre così?
C’era tanto pessimismo qualche settimana fa, eppure ci si è resi conto di aver parlato troppo presto. A volte bisogna solo dare tempo al tempo. Il Napoli riuscirà a competere a livello delle dirette concorrenti? Alla luce di quanto sta accadendo, potremmo dire di sì. Sognare si può? Sempre.
Poi c’è chi invece non ha di fatto mai pensato di potersi ridimensionare, perseguendo i propri obiettivi con passione e ambizione sempre al massimo. E’ il Napoli Futsal, un club che negli anni si è sempre migliorato, arrivando a giocarsi qualche mese fa lo scudetto da neopromossa e arrendendosi in semifinale proprio allo strapotere dell’Italservice Pesaro.
Il forte entusiasmo dopo i tanti risultati positivi ottenuti durante la stagione, e soprattutto dopo l’impresa nei quarti di finale contro Avellino davanti al proprio pubblico, ha spinto a pronunciare per la prima volta sul serio quella parolina magica con la ‘s’, che in casa SSC Napoli stentano a voler sentire.
Fu proprio il presidente Serafino Perugino a scaldare gli animi dopo i quarti di finale: “Voglio vincere lo scudetto”. Una frase pronunciata, forse troppo presto, da chi per primo non ha smesso mai di crederci…ma del resto si sa, quando stai sognando non ti fai troppi calcoli, non ci pensi, vai avanti, quasi in uno stato di incoscienza che allo stesso tempo ti rende enormemente felice…cercando di raggiungere quell’obiettivo che prima ti sembrava inarrivabile, fin quando non sopraggiunge il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà, la dura realtà, che ha visto il Napoli Futsal inginocchiarsi dinanzi alla potenza incontrastabile di chi combatte per vincere, ma lo fa da anni.
In una cornice di pubblico straordinaria come fu in quel di Aversa, poco più di due mesi fa, il 6 giugno, gli azzurri si svegliarono dal sogno. Nonostante il destino fosse già segnato, pur essendoci ancora una gara di ritorno da disputare, la squadra sapeva di aver già raggiunto un traguardo storico per il club, ma allo stesso tempo che il lavoro non fosse finito lì. Anzi, che in un certo senso fosse appena iniziato.
Un Napoli che è tornato con i piedi per terra, ma con la consapevolezza di potercela fare. Via Turmena, Fernandinho, Grasso, Hozjan e mister Basile, per far spazio a gente come Honorio e Salas, prelevati proprio da Pesaro, e tanti altri, tutti con un obiettivo chiaro nella mente: arrivare sul gradino più alto del podio.
Due percorsi diversi, e una storia tutta da scrivere. Napoli e Napoli Futsal ci proveranno, ancora, con la caparbietà e con la voglia di chi non si arrende e non smette mai di crederci. Perchè sognare si può, sempre.