Alex Meret: un futuro da seconda scelta all’insegna del turnover

Il Napoli gioca la sua stagione lottando su tre fronti, nazionali e non, ma in tema formazione resta sempre un unico nodo. Quello più critico e contestato, ma che spesso passa in secondo piano, quello del portiere. L’ingrato compito di difendere i pali del Napoli vede un eterno lancio della moneta, testa o croce tradizionalmente, Meret oppure Ospina le due facce per gli azzurri.

Una possibile scommessa con due esiti diversi possibili, il colombiano rassicura indubbiamente la piazza grazie ad una leadership incomparabile abbinata all’indiscutibile qualità tecnica. Questo lo rende senza dubbio una sorta di “prima scelta” per Luciano Spalletti e i minuti giocati senza subire gol ne danno ampia spiegazione.

Questa volta le parole del toscano sono chiare: “Domani gioca Meret”. Porta chiusa in faccia al ballottaggio e alla chiacchiera da bar, l’ex Arsenal ha esperienza e qualità ma questo non può in alcun modo rappresentare argomento a sostegno del suo impiego assiduo. Alex Meret resta un capitale del Napoli, un ragazzo troppo giovane e troppo prezioso da sprecare o tirare in ballo in conferenza stampa.

Il classe ’97 arriva in azzurro nel 2018 con speranze da titolare, si mette in mostra con qualche buon intervento e qualche scivolone. Il suo percorso è già stato eccessivamente complicato ed a questo punto entra in gioco la variabile motivazionale: Sostenere Meret significa puntare forte sugli azzurri, nessun protagonismo o parola fuori posto sono mai emersi in questi pochi anni napoletani e il ragazzo non merita, a parere di chi scrive, un futuro da seconda scelta.

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