Mario Rui, un po’ terzino e un po’ Mr. Hyde

Il redivivo della fascia sinistra per il Napoli proviene dal Portogallo e porta il nome di Mario Rui, calciatore fin troppo spesso distrutto dalle critiche. Il terzino ha dato finora il suo contributo alla causa partenopea mostrando di meritare pienamente maglia e ruolo, nonostante l’infortunio di Ghoulam che ha messo praticamente fuori gioco ogni competizione.

Mario Rui corre, lotta e suda in ogni competizione, dal campionato al palcoscenico europeo. Accade però spesso che il calciatore subisca una brusca trasformazione, svestendo i panni del professionista e dimenticando totalmente l’importanza della sua presenza. Ultima dimostrazione di questa follia agonistica è stato il cartellino rosso rimediato nella gara contro lo Spartak Mosca.

Da quel momento in poi la squadra va in profonda difficoltà e mister Spalletti le prova tutte per gestire l’emergenza manifestatasi già nel primo tempo. Temperamento forte si potrebbe dire di Rui ma si rischierebbe di fornire una sorta di attenuante al portoghese, prima all’uomo e poi al calciatore.

Interventi come quello visto contro i russi contraddistinguono il profilo del terzino del Napoli, manifestazioni di un uomo in grado di staccarsi dal piano terrestre per aggredire chiunque passi nel suo “territorio”. Ovviamente senza considerarne le conseguenze e rischiando di far seri danni in partite estremamente complicate. Mario Rui dovrà tenere a freno questo eccesso di entusiasmo, se così possiamo chiamarlo, dimostrando sempre la sua vera immagine: quella di un atleta in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo dinanzi ai propri limiti.

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