La testa altrove

Brutto risveglio per il Napoli dopo le lodi in campionato. La sconfitta con lo Spartak complica il cammino europeo.

Spalletti lo aveva detto: “questa gara è importante e farò cambi mirati”. Tutto giusto e tutto chiaro ma soprattutto tutto ok dopo 12 secondi. Poi la sciocchezza di Mario Rui e la fiscalità del direttore di gara complicano tremendamente i piani del Napoli. La voragine a sinistra crea problemi tattici al Napoli che non riesce a gestire la foga agonistica dei russi. Neanche gli accorgimenti tattici con il passaggio al 5-3-1 riescono a cambiare le sorti di una gara nata bene ma finita malissimo.

Adesso l’Europa League diventa una montagna da scalare. La testa di alcuni giocatori era forse già proiettata a Firenze, come da ammissione stessa di Koulibaly a fine gara. Ma questo non sia alibi. Se si vuole crescere e fare il salto di qualità è in queste gare che bisogna dimostrare la mentalità giusta. Da grande squadra. Stasera il Napoli ha capito tante cose in più come fu dopo la gara amichevole contro il Benevento. Non può fare a meno di Ospina che comanda la difesa come pochi. Non può fare a meno di Anguissa autentico metronomo in mezzo al campo. Non può fare a meno della profondità di manovra che gli crea Osimehn e dei lampi di Insigne.

Ma soprattutto stasera il Napoli ha capito che a sinistra c’è una voragine. Se non sarà neanche Ghoulam, da qui a Dicembre, a colmarla, diventerà il tallone di Achille di questa squadra. Lo si sapeva da fine mercato ma ci si è illusi di trovare una toppa con quello che c’era in casa. Così non è e probabilmente a Gennaio ci sarà lavoro per Giuntoli, su spinta di Spalletti, per farci un pensierino più serio di quello che ha fatto in estate, magari pescando un jolly alla Anguissa anche in quel ruolo.

Testa a Firenze adesso, senza cali di tensione e con la giusta concentrazione che oggi è mancata.

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