Cosa (non) ci ha detto Napoli-Benevento

Giocare un’amichevole in un periodo come questo, a pochi giorni da una sfida importantissima seppur non decisiva, avrebbe potuto giovare soltanto ai singoli calciatori, per un allenamento un po’ più intensivo, e ai (tanti) giovani della Primavera per affacciarsi, solo affacciarsi, al grande palcoscenico dello stadio Diego Armando Maradona.

Quella contro il Benevento è una partita che non si presta ad alcun tipo di analisi; qualcosa si può trarre dai singoli, ma certo è che Luciano Spalletti dovrà prestare molta attenzione quando deciderà di fare turnover nel corso della stagione. E, con le tre competizioni, potrebbe essercene bisogno spesso…

È vero, parliamo di un match in cui il Napoli ha dovuto giocare con Mario Rui da interno di centrocampo in un 11 titolare che difficilmente rivedremo, contro un Benevento già messo meglio sotto questo punto di vista. Ma, al di là della batosta subita per 1-5, qualche considerazione la si può fare eccome.

Prima di tutto, il Napoli ha assolutamente bisogno di Ospina contro la Juventus. Senza nulla togliere a Davide Marfella (e Hubert Idasiak, subentrato a 15 minuti dal 90’), che ieri ha dovuto incassare parecchi gol non senza responsabilità personali, ma il Napoli necessita di garanzie in porta e queste possono essere rappresentate soltanto dal colombiano in questo momento. Sabato la sua presenza sarà necessaria.

Manolas non riesce a mantenere la difesa da solo. Da cui deriva, di conseguenza, l’importanza di Kalidou Koulibaly. Ne sono un esempio le prime due reti subite dagli azzurri ieri sera. L’assenza di un supporto fisico in mediana e le uscite sbagliate da parte dei centrali hanno consentito ai sanniti di penetrare la linea difensiva con facilità. Linea composta, tra gli altri, dal neo acquisto Juan Jesus, che ieri è stato tutt’altro che impeccabile nelle chiusure.

Serviva l’acquisto di un terzino sinistro. E chi lo credeva, ora probabilmente se ne sta convincendo ancora di più. Un ricambio per Mario Rui avrebbe fatto comodo, alla luce dei dubbi sull’adattabilità di Juan Jesus ma soprattutto di Malcuit e Zanoli, ieri provati in questo ruolo per un tempo a testa, senza particolari risultati.

Davanti nessuno è riuscito a caricarsi la squadra sulle spalle, e si è vista in questo senso l’assenza di capitan Insigne. Lozano fa fatica a giocare a piede invertito, Politano ha cercato qualche spunto da destra ed è stato l’unico a trovare la via della rete, su rigore peraltro. Troppo individualista la prestazione di Adam Ounas, schierato da trequartista, che ha sempre cercato la palla tra i piedi per mettersi in proprio…ma nella maggior parte delle volte è andato a sbattere contro la difesa avversaria, eccetto quando si è procurato il penalty dell’1-2. Nella posizione di prima punta Andrea Petagna ha ricevuto pochissimi palloni e non è mai riuscito a prevalere in area di rigore. Di certo non ci sono state le condizioni migliori per uno come lui, che contro il Genoa ha avuto bisogno dell’ottimo assist di Mario Rui per decidere il match.

Il finale di gara è stato poi tutto per i giovani convocati dalla Primavera, ma è un Napoli che adesso ha bisogno di riorganizzare le idee e di avere al più presto i suoi titolari a disposizione perché il tempo stringe e sabato si va in campo contro la Vecchia Signora per cercare di ottenere il tanto agognato quanto utile vantaggio di +8 sugli eterni rivali.

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