I 24 minuti da falso nove di Lorenzo Insigne

Qualcuno ci aveva pensato, qualcuno lo aveva detto, che Lorenzo Insigne potesse rendere anche giocando in un ruolo diverso dall’esterno sinistro. Difficile pensare a quale posizione possa adattarsi il capitano del Napoli, che è sempre stato legato indissolubilmente alla fascia sx.

Fino a ieri, quando al minuto 61 della sfida tra Italia e Spagna, il ct azzurro Roberto Mancini ha deciso di sostituire Ciro Immobile, non soddisfatto del rendimento del centravanti di Torre Annunziata, con Domenico Berardi, spostando Insigne come prima punta. Il “nuovo” schieramento non è durato tantissimo, in quanto all’85’ lo stesso Insigne ha lasciato il posto a Belotti. Tuttavia, i 24 minuti giocati da Lorenzo nella posizione per lui inedita hanno offerto diversi spunti.

In fase di non possesso, Insigne è il più avanzato della squadra e va a pressare i difensori avversari anche in solitaria, cosa che non si è quasi mai vista nelle altre partite della Nazionale. I due esterni (Chiesa a sx e Berardi a dx) sono più vicini al centravanti e contribuiscono insieme ai tre centrocampisti a schermare le linee di passaggio verso i giocatori offensivi.

Con questo nuovo filone tattico l’Italia cerca più volte gli inserimenti in verticale ma col passare del tempo si abbassa per proteggere il vantaggio.

Quando l’Italia costruisce da dietro ed è la Spagna a pressare alto, Insigne scende a prendersi la palla per poi cercare i due esterni d’attacco che intanto scattano in avanti. Di seguito un’azione emblematica, con Chiellini che lancia in avanti per superare la pressione e Lorenzo con una spizzata di testa dà il ad un azione offensiva pericolosa da parte degli azzurri:

Altra azione chiave, con Insigne che riceve il pallone da Chiellini e in mezzo a tre avversari e con due tocchi serve Di Lorenzo che ha spazio per salire sulla sinistra:

Nella fase tra l’1-0 e l’1-1, i calciatori della Nazionale marcano quasi a uomo. Al di là del fatto che la singola marcatura possa variare in base all’altezza del baricentro avversario, Insigne marca stretto il perno del centrocampo spagnolo Busquets.

80′ – Pareggia la Spagna, salta il sistema di marcature

Il pareggio della Spagna nasce da una disattenzione azzurra. Gli iberici trovano un buco centrale proprio alle spalle di Insigne che si è alzato in pressing sul difensore che ha verticalizzato, e alle sue spalle non arriva una pronta copertura. Da lì si concretizza poi l’azione che porta al gol di Morata.

In conclusione, da falso nove (o nueve, per dirlo in spagnolo) Insigne ha giocato una partita di grande sacrificio, una dote che non gli è mai mancata. Sulla fascia parliamo di copertura e manforte alla difesa, da punta invece il capitano del Napoli si è sacrificato molto in pressing, come già detto in precedenza.

Adesso mister Mancini ha una soluzione in più in vista della finale, e chissà che non la possa avere anche Luciano Spalletti…

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