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Perché il Napoli dovrebbe acquistare Wilfried Singo

Fonte foto: account Instagram Torino FC.

Le recenti cattive prestazioni di Giovanni Di Lorenzo, e del suo omologo a sinistra Mario Rui, hanno rimesso i riflettori sulle lacune dei terzini del Napoli. E se agli errori individuali degli ex terzini dell’Empoli si associano, in ordine: il contratto in scadenza di Hysaj – al momento l’unica certezza in termini di rendimento – e i drammi fisici e mentali di Malcuit e Ghoulam, il quadro della disperazione è al completo.

Per questo, abbiamo deciso di sostituirci per un giorno a Giuntoli – Giuntoli ha qualche ruolo all’interno dell’SSC Napoli? – e consigliare al Napoli l’acquisto del terzino più originale e interessante Serie A: Wilfried Singo. Capisco che, di primo acchito, la frase «terzino più interessante della Serie A» potrebbe sembrare eccessiva. Qualora quest’articolo non dovesse farvi cambiare idea, me ne assumo le responsabilità. D’altronde, ci dovrà essere un motivo se i tifosi del Torino lo hanno soprannominato Fenomeno, no?

1. Singo è un panzer

Nella partita di San Siro contro il Milan – nonostante la sconfitta del Torino per 2-0 –, Singo ha confermato il suo livello di prestazioni. Contro la prima in classifica, e contro una furia come Theo Hernandez, l’ivoriano ha tentato tre dribblig, e ha finito la partita con due passaggi chiave e cinque cross. Sono numeri da esterno offensivo: i passaggi chiave medi di Insigne, per esempio, non superano gli 1.4 a partita.


Questo non è un dato banale: Singo sarà anche un panzer di puro fisico, ma ha la velocità e l’eleganza di una Lamborghini Huracàn. Il suo allenatore nella Primavera del Torino, Federico Coppitelli, ha raccontato che «nelle prime schede che facemmo su di lui, avevamo segnato in rosso il fatto che fosse molto veloce, bravo a gestire la palla e difficile da superare nell’uno contro uno lanciato in corsa». Anche per questo, da difensore centrale è stato spostato terzino destro, con il consenso di Mazzarri.

2. New wave

Singo è arrivato al Torino all’inizio del 2019, aggregato alla Primavera. A differenza della maggior parte degli acquisti dei club di Serie A di oggi, il suo curriculum è finito sulla scrivania di Cairo grazie al procuratore dell’altro difensore del Torino, Nicolas Nkoulou. Singo giocava nell’Ischia, ed era totalmente sconosciuto: «Presidente, si fidi di me: la stupirà». In effetti Singo sta supendo tutti. Ha debuttato in prima squadra nel settembre dello stesso anno, quando in panchina c’era ancora Walter Mazzarri, nei preliminari di Europa League.


Ma se i suoi mezzi fisici potrebbero impressionare chiunque, non è da sottovalutare l’apporto che Singo offre alla squadra con la tecnica. Per capirci: effettua 2.1 dribbling per partita (Di Lorenzo è fermo a 0.6), e giocate molto raffinate per superare l’avversario nell’uno contro uno; partecipa alla manovra offensiva, regalando 0.6 passaggi chiave ogni 90 minuti e, soprattutto, è molto costante in fase difensiva. Se Di Lorenzo, uno dei migliori terzini destri degli ultimi anni del Napoli, riesce a vincere il 53% dei contrasti – 5.4 a partita –, Singo arriva a 6.6, un numero quasi senza senso per un esterno.

3. Ha sverniciato Bruno Peres

Singo, fino ad oggi, ha segnato due gol in Serie A. Il primo, quello contro la Roma, è un’autentica istantanea del suo talento. Un rinvio di Mirante scavalca di poco il centrocampo, nella zona destra del Torino, vicino alla linea laterale. Il controllo di Singo non è perfetto – anche in questo campionato perde molte volte il possesso: 12.2 a partita –, e gli tocca sfidare Bruno Peres nell’uno contro uno.


A questo punto Singo calcia con un colpo secco il pallone lungo in avanti, proprio sulla traiettoria di corsa di Bruno Peres. E se l’unica qualità universalmente riconosciuta a Bruno Peres è la velocità, il modo in cui Singo lo «svernicia» è entusiasmante. Prima resiste atleticamente, poi anche a una spinta del terzino giallorosso. Insomma, Singo non è ancora un terzino perfetto e svezzato. È alto 190 cm, ma a volte non usa alla perfezione il suo fisico. È molto elegante, e prova spesso dribbling e giocate sofisticate.

Sarebbe un giovane su cui scommettere, è chiaro. E non è detto che potrebbe amalgamarsi già bene in una squadra di primo livello. Ma considerando che l’unico terzino destro del Napoli certo di rimanere è Di Lorenzo, quanto converrebbe al Napoli un profilo giovane e verticale come Singo?

 

 

 

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