Questa settimana appena passata ci lascia dietro molte polemiche e molto rammarico, soprattutto per quanto riguarda il match del Napoli.
Gli azzurri vengono dalla sconfitta del big match contro l’Inter, e la prestazione rassicurante e nettamente migliore rispetto agli avversari non può cancellare il rimorso per una sconfitta che ha un nome e un cognome.
Questo nome e cognome non è quello di un calciatore, ma è di una persona che ha deciso di erigersi a protagonista principale del match, rubando la palma di migliore in campo ai calciatori delle due squadre.
Davide Massa ha preso una decisione troppo influente per il match: chiariamo, questo articolo no vuole essere un “j’accuse” verso gli arbitri o un invito per i fischietti italiani a non fare il proprio lavoro.
Ma vuol essere un invito agli arbitri ad evitare di prendere decisioni che indirizzano il match da una parte e dall’altra: Massa, mercoledì scorso, ha preso una decisione fiscale, giusta dal punto di vista del regolamento, in quanto non è accettabile che un calciatore mandi qualcuno a cagare(anche se si dicono cose peggiori in campo, inutile negarlo), ma poco intelligente.
Forse alcuni arbitri dovrebbero essere più intelligenti e riflessivi nei momenti topici e comportarsi come dei campioni, che sanno prendere la giusta decisione nei momenti decisivi del match.
Questa premessa è doverosa anche perché dall’inizio della stagione alcuni arbitri hanno commesso errori gravi, rifiutando a volte l’ausilio del Var, come Giacomelli che ha commesso solo disastri in Milan-Roma.
Molti puntano il dito contro il protocollo Var, ma il problema serio non è il protocollo che va bene così, ma l’atteggiamento e alcune volte, dispiace dirlo, la preparazione degli arbitri, che ancora tendono a non fidarsi di questa macchina.
Beh, l’unico auspicio per gli appassionati di calcio è che Inter-Napoli abbia insegnato qualcosa, sia agli arbitri sia ai calciatori: magari la prossima volta entrambe le componenti saranno più furbi ed eviteranno di commettere alcune ingenuità.
D’altronde nella vita non si smette di imparare.