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Perché Maradona non ha oscurato la giornata contro la violenza sulle donne

È il 25 novembre 2020 e a mezzanotte è scattata la giornata contro la violenza sulle donne. 

Ben diciassette ore durante le quali si fa un po’ di retorica sull’argomento, si innescano dibattiti e le femministe più incallite disintegrano la parità dei sessi tanto dibattuta dalle donne che hanno fatto la storia per raggiungerla. 

Sui campi da gioco, i calciatori, hanno disputato le partite con il noto segno rosso sotto l’occhio mentre chi non è stato impiegato ha lanciato un appello, accanto alla propria donna, sui vari social. 

Tutto questo è avvenuto giorni prima della giornata insignita per tale evento e non in quello previsto dalle Nazioni Unite, per sottolineare l’importanza che riveste questo argomento in ogni ambito. 

Ma cosa succede? Alle ore 13:00 (le 17:00 per noi italiani) in Argentina, Diego Armando Maradona si è permesso di morire e il mondo si è fermato. Qualsiasi giornale, sito web, essere umano, ha riportato la notizia della morte del numero uno del calcio ma per molti è stata una mancanza di rispetto porre in rilievo questa notizia, a discapito del promemoria (perché altro non è) contro la violenza sulle donne.

Allora siccome è facile cadere nella retorica, proviamo ad evitare di dire che ogni giorno va ricordato che una donna subisce violenza, e invece analizziamo come mai è più facile polemizzare su ciò che fanno gli altri che agire per conto proprio.

Perché Maradona non ha oscurato la giornata contro la violenza sulle donne?  

Molto banalmente, perché non ha scelto lui di morire. Perché non ha scelto lui di essere usato come prima notizia del giorno (che poi ha occupato solo 7 ore di quel 25 novembre).

Ma soprattutto perché, se anche una rivista di moda ha riportato la notizia del suo decesso, a scopo di lucro o per ammirazione sincera, vuol dire che è stata una scelta redazionale e personale. 

E quindi no, Maradona muore e la giornata contro la violenza sulle donne NON viene dimenticata

Siamo una società così moderna, popoliamo un universo digitale che ci permette di essere multitasking e poi ci indigniamo se qualcuno non condivide il nostro stesso modus operandi?

È inaccettabile che nel 2020 si sminuisca il dolore di qualcuno (in questo caso di un popolo intero), definendo la sofferenza ‘lamenti’, semplicemente perché non si è interessati all’argomento più diffuso. 

E allora mi domando: <<Perché parlare pur sapendo che si può tacere gratuitamente?>>.

Perché salire sul carro dei vincitori sarà anche facile ma gettare loro i pomodori mentre sfilano vittoriosi fa più notizia, fa parlare più di sé. E allora, se andare controcorrente vi fa sentire diversi e migliori, fatelo pure, tutto è concesso ma io sono una donna e la morte di Maradona non mi ha mancato di rispetto.

Non l’ha fatto in nessun modo, neanche la festa dedicata a lui per omaggiarlo e neanche la sua storia. Non era un santo come nessuno di noi lo sarà mai, neanche i suddetti era senza peccato per portarla su un piano propriamente religioso. L’uso che faceva della droga era personale, non ha trascinato nessuno nel suo baratro anzi sono stati gli altri a coinvolgerlo nel loro.

Qualcuno ha detto: “Ma Maradona picchiava la moglie! Stanno omaggiando un violento e stupratore!”

Nessuno giustificherà mai un comportamento della genere da nessuno, neanche dal più grande nella storia del calcio.  

Però dobbiamo portare in esame alcun capi d’accusa, sventati, di presunti stupri ai danni di giovani ragazze da parte dei calciatori. Non esiste sesso, razza e religione per chi è un arrampicatore sociale; può essere bianco o di colore, uomo, donna o transgender, cattolico o islamico, chi vuole approfittare della posizione sociale di qualcuno più fortunato lo farà senza battere ciglio. Vi saranno sfuggiti i video in cui Diego non era in condizioni di intendere e di volere e viene ripreso in compagnia di sua moglie in atteggiamenti poco consoni. E la moglie perché non ha fermato il filmato facendo le sue veci? Perché non ha evitato l’umiliazione pubblica di suo marito ma sembrava divertita nel prendersi gioco di lui? In questo caso chi ha subito l’azione, chi è stato violato? Maradona o chi si è approfittato di lui?

Bisogna solo contestualizzare, mai avallare o giustificare. Contestualizzammo, esprimiamo ma non condanniamo senza conoscere, mai!

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