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Divieto di esclusiva web per Sky: come può cambiare il calcio in tv

Circa una settimana fa il Consiglio di Stato ha emanato una sentenza piuttosto pesante per Sky Italia. Diversi mesi prima l’emittente satellitare aveva incassato il divieto di trasmettere contenuti in esclusiva online sul canale iptv fino al 2022, e il ricorso presentato è stato ufficialmente respinto. E, vista anche l’approvazione della proposta della cordata Cvc-Advent-FSI, adesso Sky potrebbe davvero proporre un’offerta al ribasso per il bando gare 2021-24 che la Serie A si prepara a lanciare. Inevitabilmente ciò andrebbe a condizionare i ricavi dai diritti tv del campionato italiano, che, come sottolinea Calcio&Finanza, potrebbe essere l’obiettivo di alcune new entry come Amazon e Tim.

E il commento dell’azienda di Murdoch dopo lo stop all’esclusiva web è, sotto questo punto di vista, decisamente emblematico: “Questa decisione limita inevitabilmente il raggio di azione dell’azienda e rischia di aumentare gli svantaggi e le penalizzazioni già subite da Sky, rispetto a chi invece può beneficiare di privilegi fiscali vari”.

Gli scenari per il calcio in tv

Le conseguenze ora andranno a influire sul modo in cui gli utenti potranno seguire il calcio in Italia. Quando parliamo di partite visibili sul web ci riferiamo a una delle piattaforme sulle quali l’emittente satellitare rende visibili i propri contenuti. Nel 2018, quando Sky e Dazn avevano avuto il via libera per la trasmissione rispettivamente di 266 e 114 partite, la Lega aveva messo in vendita i diritti tv per prodotto anziché per piattaforma, quindi con la possibilità di sfruttare contemporaneamente il satellite, il digitale terrestre e il web, in questo caso NowTv.

Nel prossimo triennio questa situazione non sarà replicabile, almeno per Internet. Quindi, su NowTv, precisa ancora Calcio&Finanza, le partite dovranno essere trasmesse obbligatoriamente anche da un’altra piattaforma senza esclusive. E, a questo punto, la Serie A, sia se sceglierà la vendita per prodotto sia quella per piattaforma, avrà la possibilità di accettare l’offerta minore di Sky oppure di valutare altre proposte, non per forza elevate. In conclusione, se nessuno deciderà di acquistare tutti i diritti tv sul web in esclusiva, l’inserimento di enti come Amazon e Tim è possibile, e con una situazione del genere si andrebbe verso la creazione di un canale di Lega, progetto mai tramontato in Consiglio di Lega: creare, cioè, un prodotto unico su tante piattaforme.

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