Victor Osimhen, vietato sottovalutarlo e… sopravvalutarlo

Fonte foto: SSC Napoli.

Dal primo momento in cui è stato accostato al Napoli, Victor Osimhen è stato accompagnato dallo scetticismo accanito dei tifosi azzurri. L’attaccante, nonostante avesse disputato un’ottima stagione in Ligue 1 condita da 13 reti e 5 assist, non convinceva a pieno. Ad alimentare ulteriormente la perplessità dei tifosi partenopei sono state anche le richieste faraoniche del Lille, che in principio aveva chiesto 80 milioni di euro cash (il club francese non si è mai mosso da queste cifre). Le pretese erano alte, ma Gennaro Gattuso aveva già deciso e Aurelio De Laurentiis non poteva di certo deluderlo. Sono stati avvicinati tanti nomi all’attacco del Napoli nel corso di questo calciomercato, da Andrea Belotti a Luka Jovic fino al sogno Edinson Cavani. I giornali si divertono ad indovinare il nuovo numero 9 azzurro tra quelli accostati, ma il 31 luglio la società annuncia l’acquisto delle prestazioni sportive di Victor Osimhen. Le cifre? 70 milioni di euro lordi, più 10 di bonus, più il portiere greco Orestis Karnezis e tre calciatori del vivaio. Mai nessun atleta in terra partenopea era stato pagato così tanto. Il nigeriano è passato alla storia come il calciatore africano più caro di sempre. L’euforia ha preso il sopravvento e, al contrario di quando era stato inizialmente accostato al club azzurro, i tifosi accolgono l’ormai ex Lille con tanto affetto ed entusiasmo.

IL DUBBIO DI RINGHIO: 4-3-3 O 4-2-3-1?

L’attaccante viene subito convocato per il ritiro in quel di Castel di Sangro, nel corso del quale stupisce tutti con mix di velocità, tecnica e agilità. In Europa sono tutti sicuri: il Napoli ha preso un vero talento. Una volta terminate le tre settimane di preparazione in Abruzzo, Gennaro Gattuso si appresta a perfezionare la squadra in vista dell’inizio del campionato, ma a Castel Volturno sorge un dubbio: Osimhen da solo nel 4-3-3 oppure con Mertens trequartista nel 4-2-3-1? L’onorevole Aldo Moro diceva: “Per fare le cose, occorre il tempo che occorre”, ma Ringhio non ha tempo, manca poco sia all’inizio della Serie A sia alla fine del calciomercato. Bisogna costruire una macchina da guerra in dieci giorni.

L’ESORDIO IN SERIE A

Domenica 20 settembre, prima giornata di campionato, il Napoli si accinge a sfidare il Parma all’Ennio Tardini. Gattuso decide di andare sul sicuro e lascia tutti a bocca aperta: 4-3-3 con Mertens senza Osimhen, il tecnico stravolge i pronostici. Il primo tempo termina senza emozioni ambo le parti, il secondo, complice una possibile sfuriata di Ringhio negli spogliatoi, comincia diversamente. Gli azzurri iniziano a prendere in mano le retini del gioco, ma purché si sblocchi il risultato bisogna aspettare l’ingresso di Osimhen al 61º minuto, la squadra passa al 4-2-3-1 e dopo due minuti va in vantaggio con Mertens su semi-sponda del nigeriano. Il match si conclude sullo 0-2, buona la prima. La seconda giornata è letteralmente una passeggiata di salute, 4-2-3-1 confermato e Genoa demolito con sei reti. Osimhen, un po’ nervoso, non segna, ma partecipa a tutte le azioni.

LA PRIMA GIOIA IN AZZURRO

Per assistere al primo gol ufficiale in maglia azzurra dell’ex Lille bisogna aspettare sabato 17 ottobre. Il Napoli asfalta l’Atalanta di Gasperini e Victor Osimhen sigla la rete del 4-1 con tanto di dedica al popolo nigeriano, che in queste settimane sta subendo violenza ingiustificata da parte dello Stato. Inizio meraviglioso, il Napoli ha finalmente trovato il suo gioiello.

È finita qui? Fortunatamente, o purtroppo, no.

DECLINO IMPROVVISO?

Dopo la fantastica vittoria contro gli Orobici, il Napoli affronta AZ Alkmaar in Europa League, Benevento, Real Sociedad e Sassuolo: Victor Osimhen tocca pochissimi palloni e non incide per niente contro nessuno di questi avversari. Il nigeriano viene addirittura espulso contro i baschi della Real Sociedad.

DIAMOGLI TEMPO

Cosa sta succedendo? Semplice, nulla. La verità? Non bisogna montarsi la testa, non bisogna illudersi, il Napoli si è assicurato un vero e proprio futuro crack, ma bisogna aspettare per vederlo al 100% delle sue capacità. Il calciatore ha qualità innate, diamogli tempo e ci stupirà. Pacco? Aspettiamo a definirlo tale, il 21enne di Lagos ci lascerà a bocca aperta.

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