Da motivatore a tecnico navigato: i miglioramenti di Gattuso e del suo Napoli

Il Napoli, ieri, ha sorpreso tutti; è vero che la squadra partenopea ha avuto a disposizione due settimane di isolamento per tutta la rosa che si è dedicata, anche con i nazionali, alla preparazione della partita contro l’Atalanta.

Ma quello che sorprende di più, oltre al risultato roboante di ieri, è stata la facilità con cui gli azzurri hanno messo sotto l’Atalanta, non esattamente una squadra facile da affrontare, e che veniva da ben 3 vittorie consecutive nelle prime 3 giornate.

Purtroppo, ieri, i neroazzurri sono andati a sbattere contro un muro: la squadra di Gattuso. Ieri, infatti, si è visto come sia possibile utilizzare il 4-2-3-1 come nuovo abito fatto su misura per la rosa degli azzurri; se si hanno due esterni come Lozano e Politano che fanno le due fasi in maniera impeccabile, corrono per quattro, se Mertens riesce a mettersi sempre tra le linee e se Osimhen continua a lottare contro tutti i difensori avversari, non solo fisicamente, allora il modulo è idoneo e perfetto.

Però, tutti questi miglioramenti che hanno portato il Napoli a surclassare la squadra di Gasperini, ha un artefice preciso: Gennaro Gattuso. Il mister calabrese, ormai, è da quasi undici mesi l’allenatore del Napoli, ma sembra che sieda sulla panchina partenopea da anni, per come la squadra lo segua.

Gattuso, ormai, da anni lotta contro un’etichetta, quella del motivatore: come allenatore è bravo a motivare i calciatori, dicevano in molti. Ma non è così: il ruolo di un allenatore è molto, ma molto più complesso e completo, che nessuno di noi potrebbe immaginare la fatica di ogni giorno.

Un allenatore deve saper studiare i propri calciatori, gli avversari, deve avere un piano A e un piano B in caso di imprevisti e deve essere quasi un papà per i calciatori: Gattuso, in pochissimo anni di carriera, ha saputo migliorare e perfezionare queste sue caratteristiche, in particolare quelle psicologiche; ieri Gattuso ha sottolineato come tutti i calciatori siano figli suoi e che li protegge, li incoraggia e li migliora come se fossero davvero i suoi figli.

Non è la prima volta che Gattuso parta da riconfermato su una panchina, ma a differenza del Milan, dove c’erano fin troppi mugugni sulla sua posizione di allenatore, si ha la sensazione che quest’anno il nuovo Napoli di Gattuso possa diventare completo e maturo in tutte le zone del campo, grazie al duro lavoro e al sacrificio che il mister, in primis, inculca ai suoi figli.

Se questo binomio tra squadra e mister, i risultati che arriveranno potrebbero di gran lunga superare le più rosee aspettative di inizio stagione.

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