Diritti tv – Tre nodi da sciogliere prima di accogliere i fondi d’investimento nella media company, intanto entra in gioco Galliani

Nella riunione di Lega tenutasi la settimana scorsa si è votato a favore della creazione di una media company per la gestione dei diritti tv. Nei prossimi giorni, come riporta Tuttosport, i club si riuniranno con i fondi d’investimento interessati ad entrare, appunto, nella media company. Sul tavolo, come già noto, le proposte del trio Cvc-Advent-Fsi e del duo Bain Capital-Nb Renaissance; entrambe le cordate, lo ricordiamo, sono interessate ad acquisire il 10% delle azioni della nuova società che gestirà i diritti tv per i prossimi 10 anni.

Entro i primi giorni di ottobre la Lega convocherà l’assemblea per decretare la cordata vincitrice e con la quale iniziare questa partnership. Ma restano alcuni nodi da sciogliere, vediamoli nel dettaglio:

Gli investimenti successivi

Dopo aver accettato l’offerta di una delle due cordate, i 20 club di Serie A vogliono capire come saranno gestiti i successivi investimenti.

I diritti esteri

La strategia dei fondi d’investimento è volta a massimizzare i ricavi dai diritti televisivi; sotto questo punto di vista, Premier League e Liga sono molto avanti rispetto al nostro campionato. Secondo il portale Calcio&Finanza, per la Lega potrebbe essere utile discuterne con i fondi senza intermediari, in maniera tale da presentare un prodotto focalizzato sulla Serie A e non mischiato con altri campionati.

C’è anche chi va controcorrente

Da qui ad ottobre di certo si faranno sentire coloro che criticano il progetto della Lega. Anzi, è già successo. Stiamo parlando dell’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, che in un’intervista a Milano Finanza ha fatto capire di volersi schierare al fianco di Claudio Lotito, ritenuto in difficoltà dopo la decisione di trattare con i fondi di private equity.

L’obiettivo dell’ex dirigente del Milan e del patron della Lazio è quello di limitare l’interesse dei fondi d’investimento per dare la possibilità al manager Marco Bogarelli di tornare ad essere protagonista mediante un’offerta al ribasso di Infront Italia, di cui è stato presidente. Per chi non lo sapesse, Bogarelli è stato anche, e conta di tornare ad essere, uno dei volti più influenti nell’ambito dei diritti tv e del marketing sportivo italiano.  

Ma veniamo alle parole di Galliani, che ha spiegato così la sua disapprovazione verso il progetto di Dal Pino:

“La Lega sta dimostrando di essere chiusa, è impensabile che i club pensino di dividersi il ricavato della vendita dei diritti tv. La media company è di proprietà della Lega, ma i club sono convinti che appartenga a loro. Non capiscono che non è possibile cedere una quota di una società (il 10%) che ogni anno a causa di promozioni e retrocessioni cambia il 15% dei soci e poi spartirsi il prezzo”

“Ritengo che il piano di Dal Pino non sia fattibile, ed è giunto il momento di farsi sentire. Se non lo farà la Lega B, allora sarà il Monza a muoversi per cercare di impedire la divisione dei soldi fra i club di A. Che, tra l’altro, non hanno alcun tribunale o avvocato che dia loro ragione. Spero di non dover ricorrere alle vie legali, ma sarò pronto a farlo in caso di necessità”.

Si attendono dunque ulteriori sviluppi sulla “partita” per i diritti tv. Restano in attesa le società, che hanno bisogno di sapere quanto incasseranno dalla vendita, e resta in attesa anche Sky che ha perso abbonati in Italia e starebbe pensando ad un taglio dei dipendenti.

Intanto, il presidente del Coni Malagò è ottimista: “Tutto ciò che serve per migliorare le cose può risultare positivo. L’idea ha forza, poi bisogna vedere come andrà a finire questa partita”

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