Le prime impressioni di un Napoli ancora in fase di sperimentazione

Nel bel mezzo del calciomercato, con una rosa che da qui a poche settimane subirà dei cambiamenti, il Napoli continua a fare bene in amichevole e batte il Pescara per 4-0. È doveroso premettere, però, che siamo ancora in una fase di sperimentazione. Rino Gattuso è partito schierando nei primi 45 minuti una formazione (quasi) tipo, ossia il 4-3-3 adoperato fin dal suo arrivo. Nella ripresa invece ha cambiato tutti gli 11 calciatori passando al 4-2-3-1. Nel complesso abbiamo visto un mix di titolari, riserve, giocatori in partenza, giovani, e qualcuno testato anche in un ruolo diverso.

Il Napoli scende in campo dunque con Meret tra i pali, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Ghoulam a comporre la linea difensiva, centrocampo con Zielinski, Demme e Fabian Ruiz, davanti Lozano, Osimhen e Politano. Naturalmente non si può parlare di formazione tipo, dal momento che Koulibaly è in partenza, Ghoulam è in dubbio, il neo acquisto Rrahmani non sarà subito titolare, a meno di sorprese, e Lozano e Politano di certo non costringeranno alla panchina due calciatori come Insigne e Mertens.

Gli azzurri iniziano schiacciando un buon Pescara che quando può riparte e crea anche diversi pericoli, soprattutto nella prima frazione. Al minuto 6, ad esempio, gli abruzzesi si rendono pericolosi con l’ala destra Galano che rientra su Ghoulam, attirando a sé anche Koulibaly, e serve con un filtrante il centravanti Belloni, con Rrahmani in ritardo, che si fa parare la conclusione ravvicinata da Meret. Segno di alcuni problemi difensivi che continuano ad esserci dopo la passata stagione. Al 13’ Di Lorenzo e Rrahmani si fanno sorprendere invece da una verticalizzazione per Bocic che si va ad inserire proprio nello spazio fra i due calciatori. E, come se non bastasse, 3 minuti dopo arriva anche il palo di Galano.

Vista la partenza già scritta di Koulibaly, in difesa gli occhi erano puntati quasi tutti su Rrahmani. Nelle prime due occasioni sopracitate, il kosovaro si è fatto prendere di infilata dagli avversari; molto bene invece nell’anticipo alto, quando esce dalla linea difensiva per andare ad aggredire i calciatori del Pescara in una zona di campo più avanzata. Ma Gattuso dovrà lavorare molto sull’organizzazione difensiva più che sui singoli; una difesa che contro il Pescara gioca molto alta e cerca di recuperare subito il pallone per far partite l’azione offensiva. Ma l’impressione è che manchi un certo sostegno da parte del centrocampo, dove recentemente è stato ceduto un giocatore con caratteristiche difensive come Allan.

Ottimo invece il supporto da parte degli esterni. Quando Ghoulam si trova in una posizione avanzata e non riesce a rientrare in tempo (e lo stesso può succedere anche con Mario Rui), è Politano ad abbassarsi sulla destra con gli altri 3 difensori che scalano verso sinistra.

Nonostante le varie occasioni create dagli avversari, il Napoli non si scompone e continua a fare il suo gioco creando densità in area di rigore. E al 23’ arriva anche il gol del vantaggio: incursione per vie centrali di Zielinski che chiede e ottiene la sponda da Politano al limite dell’area e batte il portiere Fiorillo. Nelle ultime gare della stagione scorsa si criticava la mancata vena realizzativa del centrocampo, e adesso questa rete del numero 20 polacco fa ben sperare.

Abbiamo analizzato difesa e centrocampo, non ci resta che spendere due parole anche sull’attacco. Lozano, schierato come ala sinistra, è un po’ statico inizialmente, tant’è che Gattuso gli chiede più movimento. Sull’altra fascia si vede invece un ottimo Politano, molto spesso nel vivo del gioco e autore dell’assist per il gol del vantaggio. I due giocano a supporto della prima punta, di mister 70 milioni, Victor Osimhen. Il nigeriano si muove molto tra le linee in attesa di un passaggio vincente che però fatica ad arrivare. Con un Napoli che domina il gioco e schiaccia gli avversari nella propria tre-quarti, gli risulta difficile inoltre sfoderare la sua arma migliore, l’inserimento in velocità. Prima dell’intervallo inoltre arriva anche il palo di Koulibaly su calcio d’angolo.

Male il pressing nella prima frazione da parte di tutta la squadra. Meglio nella ripresa quando Gattuso cambia tutti gli 11 in campo, passando al 4-2-3-1 con Insigne-Mertens-Ciciretti dietro Petagna, e una coppia inedita Palmiero-Luperto a centrocampo. L’ingresso in campo del centravanti ex Spal risulta essere decisivo. Petagna dà profondità alla squadra, che effettua tra l’altro una pressione migliore recuperando molto spesso il possesso nella metà campo avversaria.

Al 71’ c’è il raddoppio azzurro: illuminazione verticale di Insigne che trova Petagna, il quale dal fondo mette il pallone dentro per il tap-in vincente di Ciciretti. Altro assist di Andrea, molto generoso, per Mertens al minuto 74. E al 92’ il numero 37 si regala anche la gioia personale con una conclusione in area di rigore su assist di Mario Rui.

Una chiosa finale va fatta anche sui due centrocampisti inseriti nel secondo tempo. Luca Palmiero sostituisce molto bene Demme (ottima partita anche per lui) smistando bene il pallone. Luperto partecipa attivamente al pressing e talvolta si inserisce centralmente, andando anche vicino al gol.

Dunque Gattuso ha avuto modo di fare diversi test sui singoli, più che un test di formazione. Da vedere se domani, contro lo Sporting Lisbona, continuerà a dare spazio a tutti i calciatori a disposizione, oppure se metterà in campo una formazione che potremmo vedere anche in campionato.

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