Speciale Callejon – Da Ancelotti a Gattuso, e un addio in punta di piedi

Termina oggi la nostra piccola rubrica dedicata a Josè Maria Callejon, che il 1 settembre ha lasciato ufficialmente il Napoli e che merita di essere ricordato per tutto ciò che ha dato in maglia azzurra. Vi abbiamo raccontato dei due anni di Benitez e del triennio di Sarri, non ci resta che parlarvi delle ultime due stagioni dello spagnolo all’ombra del Vesuvio.

L’arrivo di Ancelotti e il cambio di modulo

Dopo la promessa fatta all’inizio della stagione precedente di restare (almeno i pilastri della rosa) e di provare a vincere lo scudetto, nell’estate 2018, in virtù del successo mancato, molti azzurri sarebbero potuti andare via. E invece, escludendo Sarri, Jorginho e Reina, la squadra titolare subisce poche modifiche. Quella più importante riguarda il modulo, con il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 di Ancelotti, appena arrivato in panchina.

Dal punto di vista dei numeri, l’annata di Callejon si conclude con sole 4 reti ma ben 15 assist. Il nuovo tecnico azzurro mira a sfruttare l’abilità dello spagnolo di realizzare il passaggio vincente, per cui lo schiera in una posizione più larga e più arretrata rispetto a quella in cui era abituato. E i risultati si vedono. Due assist nelle prime due giornate contro Lazio e Milan; da citare in particolar modo quello contro i biancocelesti con Insigne che disegna la solita traiettoria a pescare alle spalle della difesa il numero 7 che la tocca di prima a centro area per il gol di Milik.

La sfida dell’Olimpico si gioca in piena estate, esattamente il 18 di agosto. Ma per Josè caldo e freddo pare non facciano differenza, perché lui indossa sempre una maglietta a maniche lunghe. In molti hanno provato a dare una spiegazione a questa sua ricorrenza, e nonostante lui non ne abbia mai parlato pubblicamente, risulta che, sin da giovane, soffra di una particolare allergia alla pelle (clicca qui per saperne di più).

Uno dei momenti più importanti di una stagione conclusa con un secondo posto in campionato, si verifica alla 34esima giornata. Il Napoli è ospite del Frosinone, che cade 0-2 sotto i colpi di Mertens e Younes. Josè in questa partita raggiunge un importante traguardo, ossia quello delle 300 presenze in maglia azzurra; ma, dopo la gioia, arriva anche il rammarico. A fine gara lo spagnolo si dirige sotto il settore dei tifosi partenopei per regalare la sua maglietta, che però gli torna indietro. I sostenitori sono da tempo delusi dalla gestione De Laurentiis, e se la prendono anche con i calciatori. E, forse, con chi lo avrebbe meritato di meno…

2019/20: l’ammutinamento e l’ombra di un contratto in scadenza

La stagione successiva inizia con la preoccupazione di un contratto in scadenza dopo 12 mesi che si fatica a rinnovare. Lo spagnolo diventa così un’idea di mercato a zero a gennaio, specialmente per il Milan, che però non affonda mai il colpo, e per il Dalian Yifang, club allenato da Rafa Benitez, interessato anche a Dries Mertens. Ma Josè e Dries hanno solo il Napoli nei loro pensieri, anche se quello che succederà di lì a poche settimane farà cambiare idea a molti.

Stiamo parlando dell’ammutinamento del 5 novembre dopo il match di Champions contro il Salisburgo, che mette la squadra contro la società e condiziona per buona parte il prosieguo dell’annata. Se poi ci aggiungiamo una gestione tecnica non brillante da parte di Ancelotti e una mancanza di stimoli per tutti, allora il cammino del Napoli diventa tutt’altro che brillante

Ci vuole una svolta, e la svolta si chiama Gennaro Gattuso. Arrivato a dicembre sulla panchina del Napoli, dopo un periodo di sperimentazione gli azzurri trovano finalmente la quadra e iniziano ad ottenere quei risultati positivi che tanto erano mancati fino a quel momento, soprattutto in campionato. A marzo arriva poi il lockdown, tre mesi di stop per poi ritornare in campo a fine primavera/inizio estate per concludere una stagione interminabile.

Stagione che si conclude con il settimo posto in Serie A, l’eliminazione agli ottavi di Champions contro il Barcellona e la vittoria della Coppa Italia. Nonostante un cammino non semplice, il Napoli è riuscito a portarsi a casa un trofeo, battendo in finale la Juventus ai calci di rigore. In mezzo a tanta felicità, c’è però anche un momento di tristezza. L’immagine di Callejon in lacrime al termine della sfida, consapevole di dover lasciare quella maglia che ha indossato per 7 lunghi anni, parla da sè.

La sua avventura si conclude con la sconfitta al Camp Nou contro il Barça, mentre il suo ultimo gol risale alla gara casalinga contro la Roma. Nonostante i numerosi tentativi di rinnovare il contratto, Josè lascia il Napoli. E adesso bisognerà trovare un sostituto degno, ma sarà quasi impossibile trovare un calciatore simile. Un calciatore che, anche quando la sua presenza non si sentiva in campo, c’era sempre. E non si stancava mai di andare avanti e indietro su quella fascia destra, che per 7 anni è stata di sua competenza. Questo era Josè, concludiamo questo speciale a lui dedicato lasciandovi il video di addio della SSC Napoli:

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