Il faro di una Nazionale che fatica contro una solida Bosnia

Una Nazionale non brillantissima esordisce in Nations League con un pareggio al Franchi di Firenze contro la Bosnia. Apre le marcature il romanista Dzeko, pareggia Sensi su assist di Insigne. Ed è proprio sulla partita giocata dal capitano del Napoli che ci andremo a soffermare, in attesa di vedere all’opera anche Alex Meret e di assistere al debutto di Giovanni Di Lorenzo.

Prima di intraprendere un’analisi vanno fatte però alcune doverose premesse. Su tutte, il fatto che le nazionali non giocassero da quasi un anno. Risale infatti al 18 novembre 2019 l’ultima partita ufficiale dell’Italia. I calciatori si sono ritrovati ad essere catapultati nel giro di poche settimane dal ritiro con i propri club ai raduni con le rappresentative, e tra altri 14 giorni ripartiranno anche i campionati. In più, c’è da considerare l’assenza del pubblico, che ancora una volta è venuto a mancare quando avrebbe potuto essere decisivo, in favore degli uomini di Mancini.

La nostra rappresentativa, va ricordato, era reduce da 11 vittorie consecutive, ma parliamo ancora di una squadra che si sta plasmando e che sta lavorando per arrivare pronta ad impegni di alto livello, quali Europeo e Mondiale. E c’è da dire che non affrontavamo un’avversaria semplice, anzi. La Bosnia si dimostra una squadra molto fisica e solida dal punto di vista difensivo, riuscendo a limitare al minimo il centravanti azzurro Belotti. A prendersi la scena è stata invece la punta avversaria, Edin Dzeko, che ha portato in vantaggio i suoi nella ripresa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Nella prima frazione invece abbiamo visto un’Italia dominante sul piano del possesso palla ma poco incisiva. Uno dei punti di riferimento in attacco è proprio il capitano del Napoli, Insigne, che al 12’ avvia la prima azione pericolosa. Il numero 10 si accentra dalla sinistra e, sfruttando il movimento a portare via un marcatore di Belotti, serve sul secondo palo Chiesa che calcia sull’esterno della rete. Sempre Insigne al minuto 18 si rende nuovamente pericoloso sfiorando la traversa su calcio di punizione.

È un’Italia che attacca molto dalle fasce e un Insigne che compie dei movimenti diversi rispetto a quelli che siamo abituati a vedere nel Napoli. Il capitano partenopeo tende a partire largo per poi accentrarsi e cercare la giocata verso il secondo palo, oppure calciare in porta. Talvolta invece si scambia di posizione con il terzino Biraghi per favorire l’inserimento di quest’ultimo sfruttando anche l’appoggio dei centrocampisti Barella e Sensi.

Sui cross che arrivano dalla destra può capitare che si accentri per far inserire proprio Biraghi alle sue spalle oppure che vada a cercare lui stesso il pallone, come al 55’ quando colpisce il palo di testa su traversone di Chiesa. Dopo il palo della Bosnia e il vantaggio di Dzeko, arriva anche la rete azzurra. Assist di Insigne che dalla sinistra trova un varco per servire il pallone a centro area per Sensi che pareggia con un tiro deviato.

In conclusione, abbiamo visto un Lorenzo Insigne che anche in Nazionale ha dimostrato leadership a livello tattico, e non potrebbe essere altrimenti vista anche la maglia numero 10. Nonostante ciò ha avuto, come tutta la squadra, momenti di buio durante il match ed è stato poco concreto. Ma tutto sommato si può dire che ieri sera sia stato lui il faro dell’Italia, che ha aumentato la propria intensità di gioco ogni qualvolta lo ha fatto il suo numero 10, come scritto anche dal Corriere della Sera (clicca qui per saperne di più).

Lunedì gli azzurri di Mancini affronteranno un match importante e non semplice contro l’Olanda, uscita vincitrice dal confronto con la Polonia. E chissà che non possa essere la volta buona per uno tra Meret e Di Lorenzo…

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