Da Higuain a Osimhen, la numero 9 che pesa

La maglia numero 9 di Jose' Altafini ridotta a brandelli in una delle foto dell'archivio Fotografico Carbone che documentano l'incontro di calcio per la Mitropa Cup del 14 aprile del '66 finito in rissa, 17 settembre 2018 ANSA/GENTILE CONCESSIONE ARCHIVIO FOTOGRAFICO CARBONE +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Dopo l’addio di Gonzalo Higuain e il suo passaggio alla Juventus, nessun altro calciatore è riuscito ad ereditare l’importanza dell’attaccante argentino. L’idea sarriana di affidare a Dries Mertens il centro dell’attacco ha portato i suoi frutti: numeri pazzeschi per il belga, che si è adattato prestissimo al nuovo ruolo.

Il record di 36 reti ha dimostrato che, in quel Napoli, si era creato un meccanismo perfetto che scaraventava palloni in rete e macinava occasioni da goal.

L’addio del Pipita ha lasciato un vuoto apparentemente colmabile, in un futuro che ha visto l’arrivo di Arek Milik. Due infortuni hanno stroncato le prime stagioni in azzurro del polacco, che aveva fatto benissimo alle prime apparizioni in maglia azzurra. Doppietta al Milan, poi il goal in Champions alla Dinamo Kiev.

L’ultima stagione si è conclusa male per il 99 del Napoli, poco incisivo e troppo distratto dalle voci di mercato e dai colori bianconeri. Poi è arrivato lui, Victor Osimhen: il nigeriano ex Lille, pronto ad ereditare la numero 9 che pesa. Pronto ad esultare con l’urlo del San Paolo, a capitalizzare le troppe palle goal sprecate e magari ad evitare qualche palo o traversa che sia.

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