Goal.com – Zapata-Napoli, cos’è che non ha funzionato?

Età, Higuain, Sarrismo: tra Duvan Zapata e il Napoli niente scintilla. Nel 2013 il Napoli investe su un acerbo Duvan, che prima ha davanti Higuain e non convince e poi viene ceduto con Sarri: l’Atalanta ringrazia.

Il Napoli per assicurarsi Zapata vince il duello di mercato col Sassuolo, mettendo le mani su uno dei centravanti più prospettici del calcio sudamericano. Le cose però vanno diversamente, perchè tra il colombiano e gli azzurri il feeling non scatta. Inutile rimpiangere il Duvan dell’Atalanta: altri tempi.

De Laurentiis nel 2013 stacca un assegno da 7 milioni e mezzo agli argentini dell’Estudiantes e lo regala a Rafa Benitez, uno che coi giovani sa lavorarci, ma dettaglio di non poco conto è la presenza in attacco di Gonzalo Higuain. L’erede di Cavani, il colpo da novanta giunto dalla Madrid ‘Real’ la stessa estate. Per Zapata le cose si mettono subito in salita, anche perchè parliamo di un ragazzo di 22 anni al primo approccio con l’Europa.

Duvan cambia Paese, continente e calcio, arriva in una realtà non proprio ‘accomodante’ dal punto di vista delle attese e davanti si ritrova il Pipita: uno, dieci, cento esami di maturità, che non gli consentono di imporsi e che alimentano dubbi sull’investimento effettuato.

Zapata è acerbo, macchinoso, deve capire le dinamiche del nostro campionato e integrarsi negli schemi di Benitez: gli vengono riservati spezzoni o scampoli di partita, troppo poco per un fisico come il suo bisognoso di continuità per carburare.

Il primo anno del colombiano sotto il Vesuvio recita 7 goal in 22 presenze, a dimostrazione del fatto che comunque il potenziale c’è. Duvan la porta la vede, deve solo smaliziarsi ed entrare in forma, ma il titolare indiscusso è Higuain e gli spazi sono minimi. Anche nella seconda stagione.

Il 2014/2015 riserva altri 8 centri, stavolta in 31 partite giocate spesso da subentrato, ma la cura Rafa comincia a far intravedere progressi. Zapata è più snello, tramuta lo scetticismo in qualche applauso e dà saggio della progressione che oggi lo rende un incubo per le difese avversarie, unita al fiuto per il goal riconfermato dai numeri.

Duvan migliora ma non convince del tutto, diventando pedina di scambio nell’affare Allan-Napoli: prestito biennale all’Udinese senza diritto di riscatto, segno che gli azzurri vogliono farlo maturare altrove per poi valutare.

In Friuli la crescita aumenta, le statistiche partite giocate/reti segnate però sono in linea con le stagioni partenopee e nel frattempo a Napoli arriva Maurizio Sarri. L’attuale tecnico della Juve nel suo triennio si gode un super Higuain, poi inventa Mertens ‘9’ complice il crociato rotto – due volte – di Milik.

Sul polacco il Napoli ci punta e lo aspetta, il belga fa impazzire il San Paolo, intanto il prestito di Zapata all’Udinese scade. Nell’estate 2017 il ‘cafetero’ rientra alla base e si aggrega al ritiro di Dimaro, venendo subito accantonato. Allenamenti in disparte, corsa sulla pista d’atletica mentre i compagni provano gli schemi ‘Sarristi’: è il segnale della definitiva bocciatura.

Duvan passa alla Sampdoria per 20 milioni e taglia il cordone che lo tiene legato – senza margini – al progetto Napoli, oggi se lo godono l’Atalanta e Gasperini che ne ha fatto uno degli attaccanti più forti del campionato (e non solo). Il mancato feeling con Partenope è acqua passata.

Editoriale a cura di Claudio D’Amato (Redazione Goal.com Italia)

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