Home Editoriali Da sconosciuti a campioni, le grandi intuizioni dell’era De Laurentiis

Da sconosciuti a campioni, le grandi intuizioni dell’era De Laurentiis

Da quando Aurelio De Laurentiis è diventato il presidente della SSC Napoli, nel giro di pochi anni la squadra è tornata a competere a grandi livelli. Uno dei vari fattori che hanno contribuito a questa rinascita è stato sicuramente la qualità della rosa e gli investimenti effettuati in fase di mercato.

Sia con Bigon che con Cristiano Giuntoli come dirigente sportivo la politica è stata pressoché la stessa. Nella maggior parte dei casi, per l’appunto, si è cercato di puntare su giocatori di età non troppo elevata, ai margini di squadre forti oppure titolari di squadre medio-piccole.

Se si dovessero elencare tutti gli investimenti di questo genere, la lista sarebbe piuttosto lunga. Oggi ci vogliamo soffermare su quei calciatori che ancora fanno parte della rosa azzurra e che furono acquistati quando erano quasi sconosciuti, diventando col tempo oggetto del desiderio di grandi squadre europee.

Partiamo da quello che ad oggi forse vale più di tutti, Kalidou Koulibaly. Il Napoli prelevò il difensore senegalese nel 2014 per soli 8 milioni di euro dal Genk. Il primo anno fu abbastanza deludente, tant’è che si pensò subito ad una cessione. Ma col passare degli anni Koulibaly è diventato gradualmente una vera e propria garanzia nella retroguardia azzurra, praticamente insostituibile.

Un anno prima, nel 2013, il Napoli mise a segno una serie di colpi che si sarebbero rivelati decisivi. Due di questi militano ancora oggi all’ombra del Vesuvio e sono Mertens e Callejon. Il belga arrivò dal PSV per una cifra compresa tra i 9 e i 10 milioni di euro. Il Napoli ne mostrò l’interesse dopo che Mertens ebbe affrontato gli azzurri prima con indosso la maglia dell’Utrecht, poi anche con lo stesso PSV, segnando anche un gol. La dirigenza si convinse, e Mertens arrivò in Italia. Se adesso il suo valore non è elevatissimo per via dell’età, il contributo che il piccolo attaccante belga ha dato alla squadra in questi anni è stato immenso. Da ricordare soprattutto il numero di gol messi a segno con la maglia del Napoli, 121, ad un passo dal diventare il miglior marcatore di tutti i tempi del Napoli.

Lo stesso anno arrivò anche Josè Callejon dal Real Madrid per soli 9,5 milioni. Non che avesse fatto male con la maglia dei blancos, ma lo spagnolo era parecchio oscurato dai vari campioni che erano suoi compagni di squadra. Per questo motivo, molte delle presenze che ha collezionato sono state partite disputate al di fuori del campionato o ingressi in campo a gara in corso. Con il Napoli Callejon è diventato progressivamente un giocatore imprescindibile. Sempre presente sulla corsia di destra, anche quando non brillava dal punto di vista offensivo riusciva comunque a rendersi utile in fase di copertura.

Nel 2015 il Napoli decise di acquistare dall’Udinese il giocatore con più palloni recuperati dell’anno prima. Per 11,5 milioni di euro, Allan diventò un giocatore partenopeo, rivelandosi fin da subito un ottimo mediano in grado di giocare anche come mezz’ala. I suoi allenatori col tempo ne hanno fatto il proprio mastino di centrocampo, rinunciandovi davvero in pochissimi casi.

Un anno dopo ad arricchire il centrocampo arrivò per 15,5 milioni di euro sempre dall’Udinese Piotr Zielinski. Giocatore giovane ma mai sbocciato con i friulani, che la stagione precedente lo avevano mandato in prestito all’Empoli con cui aveva realizzato 5 gol totali. Seppur spesso discontinuo, con gli azzurri il polacco è riuscito a mettere in mostra le proprie qualità tecniche. E piano piano sta diventando anche lui un giocatore chiave nell’11 titolare del Napoli.

Nell’estate 2018 la dirigenza pagò la clausola rescissoria di 30 milioni di euro di Fabian Ruiz, tre-quartista del Betis. Una spesa ben più alta rispetto ai calciatori già citati, ma bisogna anche considerare che adesso lo spagnolo ne vale almeno il doppio. Quest’anno, dopo aver avuto un periodo altalenante, il suo rendimento è costantemente migliorato tanto da attirare l’attenzione di squadre come Real Madrid e Barcellona.

Una menzione in questo articolo la meritano anche Giovanni Di Lorenzo e Alex Meret. Il primo arrivato la scorsa estate dall’Empoli per 8 milioni è stato uno dei migliori in questa stagione anche in un periodo in cui la squadra ha avuto una crisi di risultati. Il giovane portiere italiano, arrivato invece per una ventina di milioni dall’Udinese, si è reso protagonista in due anni di varie prestazioni importanti anche se nell’ultimo periodo ha perso il posto da titolare a favore di Ospina.

Queste erano solo alcune delle grandi intuizioni avute dai direttori sportivi azzurri negli anni post fallimento. Giocatori che hanno avuto una crescita straordinaria e che quando lasceranno il Napoli potranno dire con certezza qual è stata la squadra in cui sono diventati grandi.

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