Meret, un patrimonio nazionale da preservare

Gennaro Gattuso è stata una delle migliori intuizioni di Aurelio De Laurentiis. Un tecnico giovane, emergente, ma al tempo stesso già abituato ad ambienti caldi e a situazioni difficili. Sarà stato forse questo uno dei motivi che ha spinto il presidente a dare le chiavi della squadra all’ex allievo di Ancelotti. Il Napoli infatti, dopo l’esonero di Carletto, versava in una situazione di classifica (ma soprattutto di spogliatoio) disastrosa e necessitava di un vero condottiero che avesse le capacità di strigliare l’ambiente.

Gattuso però non è stato soltanto un motivatore, perché ha dato alla sua rosa un bel gioco quando c’è da palleggiare e al tempo stesso la capacità tattica di saper soffrire quando si tratta di affrontare un avversario più forte o più in forma. Tanti giocatori sono rinati sotto la sua breve, ma intensa, gestione. L’unico appunto che forse gli andrebbe fatto è quello relativo alla gestione di Alex Meret.

I piedi non sono il suo forte, è vero, ma il portiere friulano ha più volte dimostrato (nonostante qualche errore di troppo) di avere qualità fuori dal comune. Un patrimonio non soltanto per il Napoli, ma anche per la Nazionale di Mancini. Con uno come Gattuso, ci si aspettava la definitiva esplosione di Meret, mentre invece è avvenuto il contrario. La speranza è che, in queste settimane di riflessione, possa cambiare anche la posizione di uno dei gioielli più preziosi della vetrina partenopea.

Antonio De Filippo

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