Allan, una stagione altalenante tra alti e bassi

Con l’interruzione del campionato italiano e non solo cogliamo l’occasione per analizzare il rendimento avuto dai calciatori del Napoli sinora in stagione. Un Napoli che quest’anno non ha avuto di certo un inizio semplice ma prima della sospensione causa coronavirus sembrava potesse esserci una clamorosa svolta.

Uno dei giocatori simbolo di un andamento nel complesso altalenante è di certo Allan. Il giocatore brasiliano è indubbiamente un elemento importante della rosa azzurra ma nelle ultime due stagioni il suo rendimento ha avuto molti alti e bassi.

Con l’arrivo di Carlo Ancelotti in panchina nella passata stagione Allan ebbe un incredibile exploit nei primi 4 mesi. Nel 4-4-2 del tecnico di Reggiolo il giocatore è stato praticamente insostituibile. Capace di sradicare palloni dai piedi di avversari del calibro di Neymar e Mbappè, Allan ha rappresentato ben più di un semplice centrocampista di contenimento nello scacchiere azzurro. Un vero e proprio muro, in grado di fare filtro davanti alla difesa e far ripartire la squadra in contropiede.

Una delle prestazioni migliori se non la migliore la ebbe proprio nella trasferta di Champions League contro il PSG. Una partita in cui il Napoli riuscì a mantenere il risultato di 2-1 a favore per 90 minuti contro avversari nettamente superiori sulla carta. E questo grazie anche ad Allan che fu in grado di oscurare i due giocatori sopracitati per quasi tutta la sfida.

Poi arrivò il calciomercato invernale e proprio la squadra parigina si fiondò su di lui, pronta a sborsare cifre altissime pur di portarlo nella capitale francese. Allan non si mosse da Napoli, ma qualcosa in lui cambiò. Il suo rendimento ebbe infatti un calo drastico dovuto anche ai pochi stimoli della squadra vista l’uscita dalle coppe e l’impossibilità di lottare per lo scudetto.

All’inizio della stagione corrente gli azzurri hanno avuto vari problemi. Tra questi l’ammutinamento a inizio novembre, che ebbe fra i protagonisti proprio il brasiliano, reo di una lite accesa con il figlio del presidente De Laurentiis. Inutile dire che i rapporti tra giocatori e società si incrinarono nettamente.

A gennaio spuntarono nuovamente le voci di mercato che lo volevano lontano da Napoli, ma ancora una volta Allan rimase all’ombra del Vesuvio.

Prima di ciò a dicembre c’era stato l’esonero dell’allenatore emiliano e l’approdo in panchina di Gennaro Gattuso. Quest’ultimo sin dall’inizio ha voluto puntare fortemente su di lui, decidendo inizialmente di schierarlo come centrocampista centrale nel 4-3-3. In quel ruolo Allan era chiamato non solo ad aiutare la difesa ma anche ad impostare le azioni offensive, cosa che non rientrava assolutamente nelle sue qualità.

Dopo poche partite Gattuso lo spostò come mezz’ala, ruolo che interpretò nei suoi primi 3 anni a Napoli con Maurizio Sarri. E da lì le sue prestazioni sono costantemente migliorate. Ma una nuova complicazione l’ha avuta di recente. Il tecnico calabrese, dopo aver visto che il centrocampista non si stava allenando come lui chiedeva, lo ha lasciato diverse volte in panchina. E dopo un po’ si è scoperto che ciò era dovuto soprattutto ad una nostalgia della famiglia che vive in Brasile e che lui non vedeva da tempo.

Adesso il futuro di Allan è incerto e una sua permanenza a Napoli non è per nulla scontata. Il brasiliano sta per concludere il quinto anno con i partenopei e nonostante nel complesso sia stato un giocatore imprescindibile mai come negli ultimi due anni ha avuto così tanti alti e bassi. Bisogna però dire che specialmente la stagione attuale almeno all’inizio non è stata positiva per tutta la squadra. Ma il contributo dell’ex Udinese è venuto a mancare proprio quando si erano visti segnali di ripresa da parte dei suoi compagni.

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