COVID – 19, perchè il mondo non può fare a meno del calcio?

In data 11/03 l’Oms ha dichiarato la pandemia mondiale a seguito dei milioni di contagi e le altrettante morti che il virus COVID-19 ha procurato. L’Italia, anche se un pezzo alla volta, si ferma quasi completamente. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha ieri varato un decreto che bloccava completamente qualsiasi tipo di attività, salvo quelle di prima necessità. Ieri sera, arriva anche la notizia del primo contagiato in serie A, ovvero il difensore della Juventus Rugani, che ha poi portato alla successiva quarantena di tutta la squadra dell’Inter e, ovviamente della stessa Juventus. Ricordiamo che anche il presidente Agnelli è in quarantena. Di stamane, invece, la notizia che Manolo Gabbiadini, l’ex attaccante napoletano, è risultato positivo al tampone. Ci si chiede, però, come mai siano state disputate le precedenti partite, anche se a porte chiuse, visto e considerato che l’emergenza coronavirus stava, e sta, avanzando in maniera veloce. Paradossalmente, la FIGC è stata tra le prime a prendere un serio provvedimento in merito al problema, permettendo di disputare alcune partite solo a porte chiuse. Ma ciò non è servito a contenere il contagio anche per membri attivi dello sport calcio. Era ed è necessario continuare a giocare? L’Italia tra le altre, è la prima ad aver interrotto il campionato di serie maggiore, cosa che non è ancora accaduta negli altri campionati. Ieri si sono disputate regolarmente le sfide di Champions League tra Liverpool – Atletico Madrid e Psg – Dortmund, la prima a porte aperte, nonostante la grossa probabilità di contagio. Sugli spalti di Anfield erano più di 2000 mila i tifosi spagnoli, possibile che la smania di calcio sia superiore alla paura di un contagio di massa? In America, Trump, nonostante il numero di contagi inferiore all’Italia (probabilmente dato dal fatto che non è possibile effettuare i tamponi in maniera gratuita, se necessari, come qui in Italia) ha cautamente interrotto una competizione di fama mondiale come l’NBA. Questo pomeriggio si sono regolarmente svolte le partite EL, ma sono state rinviate le partite ove coinvolte le squadre italiane. Il contagio, seppure assente o comunque poco presente in altri paesi, si è acclarato essere molto imponente e pericoloso, perché non rimandare il tutto? Con la serie A ferma, si stanno avanzando svariate ipotesi per l’assegnazione dello scudetto, tra queste la cristallizzazione, ovvero: assegnare lo scudetto alla prima classificata al momento dell’interruzione del campionato, ed ecco che su i social arrivano le prime teorie complottistiche. Ricordiamo che la Lazio risultava essere la prima in classifica, quando si è deciso in primo momento di rinviare la sfida tra Inter e Juve, per poi lasciarla giocare la scorsa domenica. La Juventus ha battuto l’Inter portandosi al primo posto, dando ampio spago alle dicerie complottische che dilagano sui social. Tra le altre ipotesi, oltre a quella della cristallizazione, c’è quella dei play- off. È arrivata solo in queste ore la notizia che sono state sospese Champions League ed Europa League, con conseguente rinvio dell’Europeo 2020. Ma era necessario davvero aspettare tutto questo tempo? Il calcio, si sa, è da sempre una fonte inesauribile di guadagno, ma è davvero indispensabile? Spesso criticata dai tanti, situazioni non sempre chiarissime quelle del nostro campionato, eppure in questo periodo storico, l’Italia sembra essersi mossa per prima, nonostante lunghi tempi decisionali.

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