Mario Rui, cuore e coraggio. Il portoghese non sa cosa voglia dire fermarsi e gettare la spugna. Corre, lotta e affronta.
Testa a testa con Vidal. Lo provoca, lo fa espellere e poi intelligentemente si allontana soddisfatto del suo operato.
Prima del match aveva riferito ai microfoni di Sky di aver chiesto aiuto ai compagni semmai Messi fosse passato nel suo reparto. Ma con molta probabilità, tra le fila blaugrana, qualcuno ha notato che il mastino napoletano era carico e avrebbe morso le caviglie a chiunque, senza aver paura di nessuno.
Poco dopo l’inizio del secondo tempo, Busquets ha provato a fermarlo, ricorrendo alle maniere forti.
Il calciatore del Barça cade a terra gettandosi sul pallone ma Mario non molla e con tutta la sua foga agonistica cerca di strapparglielo…
Ci sarebbe riuscito se Sergio non si fosse seduto sulla sfera!
Tutti in quel momento avremmo voluto essere lì e battere il petto con lui, proprio come ha fatto Insigne.
Giocatore che ha trovato in Gattuso l’uomo in grado di farlo emergere. È sempre stato consapevole dei propri limiti, ha sempre incassato i giudizi senza mai una parola fuori posto e non ha mai smesso di lavorare sodo, arrivando ad eccellere nel suo ruolo in questa nuova fase di gioco.
È lui la perla di Gattuso, il lavoro meglio riuscito di questa rinascita azzurra.