È il 6 luglio 2007 quando diventa ufficiale l’approdo di uno sconosciuto a Napoli. Parliamo di un ragazzino capelli lunghi, bassino e con un look da rivedere. Il suo nome Ezequiel Lavezzi: una sola certezza la nazionalità di provenienza l’Argentina che in ogni napoletano fa venire un sussulto.
i commenti sono ingenerosi: “Ma chi è?”, “Un altro sconosciuto”, “Non cresceremo mai così”.
Ezequiel sceglie la maglia numero 7 e per l’esordio inizia a preparare due match di Coppa Italia: Cesena e Pisa. Ed è proprio contro quest’ultima che si prende il primo record: primo calciatore del Napoli, dopo 14 anni, a segnare una tripletta. Non poteva scegliere modo migliore per presentarsi.
Poi il debutto in Campionato con vittoria per 5 a 0 in Friuli contro l’Udinese dove Lavezzi si presenta come un calciatore a tutto tondo: agile, veloce, tecnico, dribblatore, assistman e goleador… se ci metti la Nazionalità in due partite il Pocho fece innamorare tutti i tifosi e iniziarono a fioccare i primi paragoni: “L’abbiamo trovato è l’erede di Maradona”.
Pocho ieri hai detto addio al calcio, ma questo popolo l’hai conquistato: tu sei parte di noi e noi siamo parte di te. Hai saputo coniugare l’estro e la genialità sportiva con la passione argentina-napoletana.
Pocho un altro te non l’abbiamo più trovato, uno che abbassa la testa e corre. Uno che arriva nell’umiltà più totale e ci lascia da re.
Non ti dimenticheremo mai. Giorni come questi ci fanno sentire più tristi perchè il calcio perde un grande campione, e Napoli saluta chi è stato parte integrante della sua crescita.
Ad maiora semper!