Home Editoriali La prova Salisburgo per puntare al successo europeo dopo 30 anni

La prova Salisburgo per puntare al successo europeo dopo 30 anni

Per il Napoli è la vigilia dell’andata degli ottavi di finale di Europa League, competizione diventata prioritaria visto l’abissale (quanto immeritato) distacco dalla Juventus in campionato e le eliminazioni dalla Coppa Italia (in quel caso meritata) e dalla Champions League.

E per puntare alla vittoria finale della seconda competizione europea per club, gli azzurri dovranno ripartire proprio dal magnifico girone giocato contro Liverpool, PSG e Stella Rossa. Mister Carlo Ancelotti lo sa bene, perché il Salisburgo è avversario tutt’altro che agevole (tra le big un sorteggio peggiore è forse capitato solo all’Inter con l’Eintracht Francoforte).

Ma “Re Carlo” sa altrettanto bene che se il Napoli è quello visto al San Paolo contro il Liverpool e due volte con i parigini, il cammino europeo può davvero regalare grandi soddisfazioni agli azzurri. Il passaggio ai quarti vorrebbe dire maggiore prestigio internazionale e anche qualche incasso in più per la società, che l’anno prossimo sarà in Europa per il decimo anno di fila (traguardo non da poco).

C’è poi una grande suggestione, perché nel 2019 ricorrono i 30 anni dall’indimenticabile “magia di Stoccarda”, quando il Napoli di Diego Armando Maradona, Antonio Careca, Alemao e Ciro Ferrara (leggendari protagonisti della serata del 17 maggio 1989) vinse la Coppa Uefa in terra tedesca: ad oggi resta quello l’unico trionfo azzurro in campo internazionale.

I tifosi sperano che questa ricorrenza possa essere di buon augurio già da domani alle 21, auspicando che i loro beniamini possano proporre anche una giusta dose di agonismo dopo l’incredibile sconfitta casalinga di domenica scorsa contro la Juventus. Perché, arrivati a questo punto della stagione, il bel gioco visto a più riprese deve essere abbinato al cinismo tipico delle grandi squadre.

Exit mobile version