Simone Verdi, il passaggio del turno in Europa League per avere più spazio

Tra i nuovi arrivati del mercato estivo, Simone Verdi è stato finora il più sfortunato, visto che, a causa di vari infortuni e una vecchia squalifica in Coppa Italia, è sceso in campo solo 12 volte (il più delle volte da subentrante) con due gol all’attivo contro Torino e Sampdoria. Domenica sera, nel match di ritorno contro i granata, l’ex fantasista del Bologna non ha avuto un buon impatto sulla gara, dopo essere subentrato al 70’ a Fabian Ruiz.

Ma domani contro lo Zurigo, il numero 9 azzurro dovrebbe partire titolare. Il passaggio agli ottavi di Europa League (ormai cosa fatta dopo il bel 3-1 in Svizzera) sarà per lui l’occasione per rientrare sempre di più nelle rotazioni di Carlo Ancelotti, che crede molto in questo calciatore, per il quale la società ha speso la scorsa estate ben 25 milioni di euro (rispondendo “no” anche a molte richieste arrivate a gennaio).

“50 miliardi del vecchio conio” che lo fanno risultare il terzo acquisto più pagato quest’anno dagli azzurri, dopo Fabian Ruiz e Alex Meret. Del resto, lo stesso Re Carlo lo conosce da ragazzino, quando Verdi era considerato il talento più puro dei giovanissimi del Milan.

Col tempo, quel ragazzino ha maturato una grande duttilità tattica, potendo giocare sia a destra che sinistra grazie a una qualità che pochi calciatori possiedono: la capacità di usare indifferentemente sia il piede destro che quello mancino (l’anno scorso con la maglia del Bologna segnò su calcio di punizione al Crotone sia di destro che di sinistro).

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