Due “sfide del cuore” consecutive per Carlo Ancelotti

Gli intrecci del calendario calcistico sono a volte davvero molto strani. Dopo 10 anni in cui Carlo Ancelotti non era mai tornato nella Milano “rossonera” (se non in occasioni molto speciali, come ad esempio l’addio al calcio di Andrea Pirlo), ecco che Re Carlo “ritornerà a casa” due volte nel giro di tre giorni, affrontando a San Siro il suo vecchio Milan prima in campionato e poi nei quarti di Coppa Italia.

Ancelotti avrà di fronte il suo passato nelle vesti di allenatore e grande leader del Napoli, dopo aver vinto tutto in rossonero, sia da giocatore che da allenatore (per lui ben 17 in 13 anni, tra l’ ’87 e il ’92 in campo e il 2001 e il 2009 in panchina).

E se in campo non c’è ormai più nessun calciatore da lui allenato (così come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno passato la mano del club), sulla panchina rossonera c’è ora Rino Gattuso, un suo fedelissimo, mentre tra i dirigenti ci sono Paolo Maldini (monumento rossonero, che con Ancelotti ha un rapporto indissolubile) e quel Leonardo con cui ha vissuto anche l’esperienza al Psg, senza dimenticare infine Christian Abbiati (ex portiere e attuale club manager).

Le due serate saranno insomma molto, molto speciali per Re Carlo, che però guarda con la massima attenzione a tutti gli obiettivi in palio per il suo bel Napoli. Spazio per qualche “lacrimuccia” ci sarà probabilmente prima e dopo le due partite, ma in quei 180 minuti l’allenatore di Reggiolo avrà un solo grande obiettivo: vincere entrambe le gare per restare in scia alla formidabile Juventus ed accedere alle semifinali del trofeo tricolore.

Guardando al futuro del club azzurro con un occhio ai trionfi del passato milanista, a quei titoli che lo hanno portato tra i grandi della storia del calcio internazionale.

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