Dopo una sosta fatta soprattutto di questioni legate al calciomercato (che andrà avanti fino al 31 gennaio) e al razzismo negli stadi (la cui discussione andrà invece avanti per lungo tempo), domenica il Napoli torna in campo. Non si tratta di campionato (che riprenderà per gli azzurri il 20 gennaio contro la Lazio), ma di Coppa Italia, trofeo cui Carlo Ancelotti tiene quasi quanto l’Europa League.
D’altronde, vista la bacheca (che parla di 10 trofei complessivi, più una Coppa delle Alpi e una Coppa di Lega Italo-Inglese), la squadra partenopea non può certo permettersi di sottovalutare la competizione tricolore. Tant’è vero che, nell’era di Aurelio De Laurentiis, la Coppa Italia è stata vinta ben due volte: nel 2012 (con Walter Mazzarri in panchina e i tre “tenori” Hamsik, Lavezzi e Cavani a incantare il pubblico) e nel 2014 (con Rafa Benitez e il suo 4-2-3-1).
Come sembrerebbe dimostrare la classifica del campionato, le due coppe potrebbero rappresentare l’unica opportunità stagionale per conquistare un “titulo” (per dirla alla Mourinho), anche se alcuni giocatori (vedi Mertens) credono ancora in un’impresa tricolore che avrebbe del clamoroso.
La Coppa Italia potrebbe essere accessibile anche grazie alla sua formula, che permette di conquistarla vincendo 5 partite (lontanissimi i tempi del Napoli di Maradona, quando nel 1987 quella magnifica squadra vinse la competizione tricolore con 13 vittorie su 13 partite).
L’assalto al trofeo partirà dalla sfida al San Paolo contro il Sassuolo, avversario alla portata sia con un “turn-overino” che con un “turn-overone”, anche se ci saranno di sicuro big come Allan, Koulibaly e Insigne (tutti squalificati in campionato, ma si spera nel ricorso per recuperare il senegalese con la Lazio). Un successo contro gli emiliani darebbe poi un’iniezione di fiducia per le prossime partite, anche perché, come spesso si dice nel mondo dello sport, vincere aiuta a vincere: Re Carlo sa come si fa.
