Napoli-Liverpool, tra il sogno dell’impresa e… l’Europa League

La sfida di domani sera al Liverpool, seppur valevole soltanto per la seconda giornata del girone di Champions League, assumerà per il Napoli il valore di una vera e propria finale di inizio ottobre. Il pareggio per 0-0 contro la Stella Rossa è stato amaro non solo per il dominio azzurro visto sul campo di Belgrado, ma anche perché ha complicato un girone già maledettamente difficile, in cui compaiono anche la corazzata PSG e, appunto, quel Liverpool finalista l’anno scorso (eppure inserito nella terza fascia di sorteggio, fattore che ha lasciato a dir poco perplesso il patron azzurro Aurelio De Laurentiis).

La squadra di Carlo Ancelotti, in base all’esito della partita di domani sera, avrà una visione molto più chiara del suo futuro europeo. Battere la compagine di Jurgen Klopp sarebbe senza dubbio una grande impresa, che permetterebbe di continuare a sperare di andare avanti nella massima competizione europea tanto cara a Re Carlo (due coppe vinte da giocatore del Milan e tre da tecnico, di cui due con i rossoneri e la leggendaria “decima” col Real Madrid).

Il Napoli non è nuovo a grandi imprese in Champions League, gran parte delle quali realizzate proprio al San Paolo: basti pensare al 2-1 sul Manchester City nel 2011 (storica doppietta del matador Cavani) oppure allo stesso risultato con cui gli azzurri di Rafa Benitez sconfissero nel 2013 il grande Borussia Dortmund dello stesso Klopp (che aveva disputato la finale l’anno prima, sconfitto dal Bayern Monaco).

Un pareggio o, ancor peggio, una sconfitta coi “reds” vorrebbe dire una quasi certa “retrocessione” in Europa League, ipotesi che prenderebbe quota anche viste le prossime due gare col PSG. Come al solito, sarà il campo a dare gli attesi verdetti per un Napoli voglioso di riscatto dopo il KO contro la Juventus, ma che in Europa è al momento nel “limbo” tra il sogno dell’impresa e lo “spettro della retrocessione” in Europa League.

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