Che tra Carlo Ancelotti e la tifoseria del Napoli fosse scattato fin da subito grande feeling lo si era capito già dal ritiro di Dimaro, quando l’allenatore degli azzurri ha risposto con grande professionalità e simpatia alle domande dei tifosi. D’altronde, l’ex tecnico del Milan ha più volte evidenziato come la piazza di Napoli sia l’ideale per qualsiasi allenatore, indicando in sogno, qualità e passione le caratteristiche per raggiungere quel sogno chiamato scudetto: parole che si sposano molto bene con la tifoseria azzurra.
Questo forte legame ha però toccato l’apice sabato sera a Torino, dove gli azzurri hanno perso 3-1 con la Juventus, in una gara nella quale non hanno affatto sfigurato per larghi tratti (pur avendo di fronte una corazzata guidata da un Cristiano Ronaldo in versione “galactica”). Sia Re Carlo che i tifosi sono stati bersaglio degli antipatici cori della tifoseria juventina. E, se da un lato, non è la prima volta che i napoletani hanno ascoltato l’invito a “usare il sapone” rivolto a tutto il popolo partenopeo (brutta consuetudine purtroppo diffusa in tanti stadi italiani), dall’altro hanno fatto i conti con una “novità”: gli insulti gratuiti rivolti a un proprio allenatore.
Ma Carlo Ancelotti, tecnico pluridecorato in tutto il mondo tranne che nella sua esperienza alla Juventus dal 1999 al 2001 (due secondi posti), ha risposto come ogni grande uomo di sport dovrebbe fare dopo essere stato apostrofato come “maiale”: usando l’ironia, arma più potente dell’insulto e della rabbia. A precisa domanda di Sky nel post-partita, l’allenatore del Napoli ha risposto di non curarsi troppo di tali insulti, sottolineando che si sarebbe consolato “guardando in bacheca la Champions del 2003“.
Quella vinta proprio contro la Juventus a Manchester. Il primo e forse più bello tra i trofei della sua carriera di allenatore, che lo allontanò dalla fastidiosa etichetta di “perdente di successo”. Una grande lezione per tutto il mondo del calcio, che ha ovviamente fatto il giro dei vari social network. E che, insieme alle parole rassicuranti sul futuro degli azzurri nel post-gara, lancia la sfida a una squadra, quella bianconera, che in questo momento sembra imbattibile.
